«La Georgia non è la Russia». Nella piazza europeista dopo il voto

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Corriere della Sera ESTERI

DALLA NOSTRA INVIATATBLISI Gura, 17 anni, i capelli corti curati, si è vestito di tutto punto per venire qui, davanti al Parlamento georgiano. Tiene bene in vista un cartello che è una richiesta di aiuto: «La società internazionale non ci lasci soli». Natia, 27 anni, si è messa tra i capelli una bandiera della Ue che al posto delle stelle ha i cuori. Rubo, 21 anni, fa un rumore assordante con il fischietto e poi grida: «Georgia, Georgia». (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il riconteggio di circa il 12% dei seggi elettorali e del 14% delle schede elettorali "non ha portato ad alcuna modifica significativa dei risultati ufficiali precedentemente annunciati", ha dichiarato l'organismo. (Sky Tg24 )

Georgiani, moldavi, e ci sono anche i Balcani occidentali che non dobbiamo abbandonare. Signor ministro, l’Europa avrebbe potuto fare di più, o fare meglio, di fronte all’interferenza russa in Moldavia e in Georgia?«Con la sua ingerenza in Moldavia e poi in Georgia la Russia prende di mira l’Europa. (Corriere della Sera)

Dopo un riconteggio parziale dei voti espressi durante le contestate elezioni legislative dello scorso fine settimana, la Commissione elettorale dell’ex repubblica sovietica ha confermato la vittoria del partito al governo, Sogno georgiano. (LA NOTIZIA)

Non sarà un vertice come un altro dal momento che si terrà a Budapest e quindi avrà come padrone di casa il primo ministro ungherese Viktor Orbán che, ultimamente, ne ha fatta un’altra delle sue andando a Tbilisi per complimentarsi con i vincitori delle elezioni, quelli del partito filorusso Sogno Georgiano. (il manifesto)

Il riconteggio di circa il 12% dei seggi elettorali e del 14% delle schede elettorali "non ha portato ad alcuna modifica significativa dei risultati ufficiali precedentemente annunciati", ha dichiarato l'organismo. (Tiscali Notizie)

Il partito si presenta come l’unico in grado di evitare che la Georgia subisca lo stesso destino dell’Ucraina, che sta combattendo l’invasione russa dal febbraio 2022. In quanto potenza storica della regione, la Russia ha basi militari in due regioni separatiste georgiane di cui ha riconosciuto l’indipendenza: l’Abkhazia e l’Ossezia del Sud. (RSI.ch Informazione)