Pignatone indagato a Caltanissetta: «Favorì Cosa nostra»
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È un nome di peso l’ultimo iscritto nel registro degli indagati della procura di Caltanissetta per il presunto insabbiamento dell’inchiesta mafia-appalti, cominciata nel 1991 e mai davvero finita: Giuseppe Pignatone, 75 anni, già procuratore a Reggio Calabria e a Roma, attualmente presidente del tribunale di prima istanza della Città del Vaticano. Convocato dagli investigatori nisseni, ilmagistrato è entrato in tribunale intorno alle 11 di ieri e ne è uscito un’ora e mezzo dopo, sempre accompagnato dalla sua scorta. (il manifesto)
Ne parlano anche altri giornali
C’è anche l’ex procuratore di Palermo, Roma e Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, tra gli indagati dalla Procura di Caltanissetta per il presunto insabbiamento di un’indagine, aperta a Palermo nel 1992, sui rapporti tra gli imprenditori mafiosi Nino e Salvatore Buscemi e il gruppo Ferruzzi guidato da Raul Gardini. (LA NAZIONE)
Le contestazioni mosse dalla Procura di Caltanissetta sono le stesse perché lo stesso è il contesto in cui si muovevano. Nel 1992 erano entrambi sostituti alla Procura di Palermo allora diretta da Pietro Giammanco. (Livesicilia.it)
Sotto, la firma del sostituto procuratore Gioacchino Natoli. Poi, c’è un’aggiunta a penn… (La Repubblica)
L’ex procuratore di Reggio Calabria e Roma Giuseppe Pignatone non ha risposto alle domande dei magistrati di Caltanissetta che lo hanno interrogato, come indagato, per l’insabbiamento dell’inchiesta mafia-appalti del 1992 quando l’ex magistrato era sostituto procuratore a Palermo. (LAPRESSE)
L’inchiesta che sta conducendo la procura di Caltanissetta ci riporta indietro di almeno trentadue anni e — prescrizione a parte — ricolloca tutto nel nido di vipere a cui aveva accennato Paolo Borsellino dopo l’uccisione di Giovanni Falcone. (la Repubblica)
Quando il Re è nudo, i cortigiani arrossiscono o scappano. (il Giornale)