Palermo, emergenza sociale e paura: investire sulle forze dell’ordine

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Alla fine è arrivata una storia di sangue E alla fine, tanto si sparò che piovve sangue e ci scappò il morto. A Palermo si spara, a Palermo si stupra, a Palermo si spaccano facce e locali, a Palermo si respira l’aria fetida della violenza. No, non è una nuova serie tv e non è il ricordo di un tempo lontano che – paradosso dei paradossi – rischiamo addirittura di rimpiangere; del resto, siamo o non siamo il popolo del “si stava meglio quando si stava peggio”? Prima c’era la mafia, una montagna di merda che impuzzava tutto e tutti, ma da cui comunque la gente “normale” riusciva a tenersi a distanza di sicurezza, se lo voleva (al netto degli effetti devastanti che il potere mafioso aveva – e forse ancora ha – sulla collettività e sullo sviluppo di un intero territorio). (Livesicilia.it)

La notizia riportata su altri giornali

E c’è la confessione del fratello M., 17 anni, che ha ammesso di aver sparato almeno due volte contro Celesia, a pochi centimetri di distanza, dopo una rissa scoppiata pare per futili motivi, quando ormai erano le tre di notte di giovedì. (Giornale di Sicilia)

Spuntano nuovi dettagli sulla sparatoria a Palermo che ha ucciso il giovane 22enne Rosolino Celesia la notte del 21 dicembre in seguito a una rissa fuori dalla discoteca Notr3 del capoluogo siciliano. Fino a tarda notte gli agenti della polizia scientifica hanno lavorato all’interno del locale per acquisire più informazioni possibili. (StrettoWeb)

Di omicidio volontario risponde, invece, il fratello minorenne, M. O., coinvolto nell’omicidio di Rosolino Celesia (nella foto sopra) , l’ex promessa del calcio assassinata la notte tra mercoledì e giovedì nel bagno di una discoteca di Palermo (Giornale di Sicilia)

Il diciassettenne fermato ieri con l'accusa di aver assassinato Rosolino Celesia, il 22 enne ucciso il 20 dicembre in una discoteca di Palermo dopo essere stato colpito con tre colpi di pistola al collo e al torace, ha confessato il delitto. (Fanpage.it)

Così risponde alle domande del gip il giovane di 23 anni accusato di avere avuto la pistola con la quale il fratello di 17 avrebbe ucciso Rosolino Celesia nella discoteca Notr3 a Palermo. I fratelli: ci siamo difesi «I due ragazzi e la loro madre sono molto dispiaciuti per quanto successo. (leggo.it)

Le indagini sul delitto di via Pasquale Calvi Rosolino Celesia e il luogo del delitto (Livesicilia.it)