Alluvione a Bologna, la casa ristrutturata e il laboratorio di ricamo devastati dal fango: la catena di solidarietà
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Una casa, da poco ristrutturata, devastata dalla potenza del fiume in una frazione di Castel Maggiore e un laboratorio di sartoria colmo di fango a Castenaso, colpito già nel maggio 2023. Le foto scattate di quel che è rimasto sono istantanee di vita di due donne, Rosella e Valeria, in sospeso da sabato notte, unite nella sventura dell’alluvione, ma anche tenute strette dai fili della solidarietà tessuti dai colleghi e dalla loro direttrice. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Ci sono due Bologna in questi giorni, due città diverse che convivono: c’è chi spala il fango e chi non ha mai interrotto il suo tran tran quotidiano, perché vive nella parte di città senza torrenti che esplodono dal pavimento o canali che tracimano da sopra. (Corriere della Sera)
A Bologna, oggi, scuole e parchi ancora chiusi, grazie all’ordinanza emanata dal sindaco Matteo Lepore. È saltata anche la partita Bologna-Milan: la Lega Serie A ha ceduto all’idea di recuperarla più avanti, forse a febbraio. (il Resto del Carlino)
Un esposto contro ignoti per accertamenti relativi all’esondazione del Ravone in prossimità di via Riva Reno la sera di sabato scorso. "La causa del vero e proprio disastro – si legge nell’esposto – che ha interessato la zona in oggetto, non è stata da sola la mole di acque meteore portate dal Ravone nel Reno, fatto anomalo essendo il Ravone nel punto in cui incontra il canale del Reno di sezione notevolmente inferiore allo stesso. (il Resto del Carlino)
– “Ci stiamo leccando le ferite. Stiamo intervenendo con le ispezioni, ma è importante anche fare chiarezza: nessuno ha sbagliato ‘manovre’ a Casalecchio allagando Bologna. (il Resto del Carlino)
Non si fermano gli interventi di sostegno e supporto dei volontari dei Coordinamenti della Protezione Civile Territoriale del... Leggi tutta la notizia (Virgilio)
Scricchiolano gli alberi, tra queste case, in cima allo smottamento che sta tenendo in sospeso questo angolo di Appennino. (La Repubblica)