Quarant’anni senza Eduardo De Filippo, Manfredi: “Interprete dell'anima di Napoli, oggi direbbe ai giovani di tornare”

Si è presentato alla Fondazione De Filippo (via Vittoria Colonna), “Tavola tavola, chiodo chiodo...”, il nuovo libro di Repubblica (il trentesimo della collana “Novanta Venti”), in edicola gratuitamente domani (giovedì 31 ottobre), in abbinamento col quotidiano. Per i lettori che non abitano in Campania e sono abbonati al sito del giornale, il libro sarà consultabile gratuitamente dopo l’uscita. La data di lancio non è un caso: proprio domani, infatti, cade il quarantennale dalla morte di Eduardo. (La Repubblica)

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Non narrerò qui le sue gesta di autore e attore, ma percorrerò (fra ricerca storica e memoria personale) il lungo rapporto di Eduardo con i teatri di Puglia, Piccinni e Petruzzelli di Bari in primis. L’ ultima presenza in palcoscenico, a Bari, di Eduardo fu giusto nel maggio ‘82, quando al Petruzzelli, in sodalizio con Carmelo Bene, presentò un recital di testi e poesie (quell’anno ricevette dal sindaco De Lucia la cittadinanza onoraria). (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Teatro San Ferdinando gremito per una delle serate organizzate in memoria di Eduardo De Filippo. E fu proprio ‘Il San Ferdinando film’ a firmare una pellicola che in tanti non hanno maivisto. (napoli.corriere.it)

Marisa Laurito ricorda Eduardo: «Un maestro, anche di disciplina. Quando entravi in teatro dovevi scrivere l'orario su un registro»

E' la celeberrima battuta finale di Napoli milionaria!: nella città ancora piena delle macerie della guerra, Eduardo la recitò per la prima volta sul palcoscenico del San Carlo il 15 marzo 1945, a conflitto ancora in corso. (Corriere della Sera)

Ovvero a 70 anni dalla sua realizzazione, data che coincide anche con la riapertura del teatro e in vista di un’altra ricorrenza, i dieci anni dalla morte di mio padre Luca, che ci sarà nel novembre del 2025». (Corriere della Sera)

E ci riuscì: Marisa Laurito, oggi la grande signora del teatro italiano, attrice, cantante, conduttrice, direttrice artistica del Trianon Viviani, ricorda sempre con grande trasporto gli esordi al San Ferdinando a quarant'anni dalla morte del grande drammaturgo napoletano. (Corriere della Sera)