L'hacker Calamucci, l'applicazione israeliana che non lascia tracce e la misteriosa "ragazza albanese"
“Tecnologie e sistemi informatici di altissimo livello a fronte di risorse economiche investite assolutamente significative”. Ed è così che i componenti della “banda di via Pattari“, il gruppo di hacker e appartenenti (attuali o passati) alle forze dell’ordine che secondo l’accusa ha spiato centinaia di persone attraverso accessi illeciti alle banche dati dello Stato, si aggiornava e studiava continuamente le applicazioni da poter utilizzare per raccogliere informazioni e dati sensibili. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Non solo i colossi dell’economia e della finanza: tra i clienti del gruppo di spionaggio di Milano, a quanto pare, c’era persino la Chiesa. (Il Fatto Quotidiano)
La magistrata piacentina, indagata a Brescia per il suo coinvolgimento nell’inchiesta della Dda e della Dna sulla centrale milanese di dossieraggio su politici, imprenditori e privati, è al centro… MILANO. (La Stampa)
Nell'incontro si parla di scambio di banche dati. Gli Israeliani propongono anche di fornire informazioni utili ad Eni, una delle grandi aziende citate nelle migliaia di pagine d'indagine e di cui Equalize avrebbe ottenuto documenti riservati. (TGR Lombardia)
"Evidente pericolo che corre la Sicurezza Nazionale”: è una premessa netta quella della maxi informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese che ricostruisce in oltre 4mila pagine l’inchiesta sulle spie e sugli hackeraggi che sta scuotendo il mondo della politica e degli affari. (La Repubblica)
Messa in piedi, secondo le accuse, dal presidente di Fiera Milano Enrico Pazzali e dal suo socio, l’ex poliziotto Carmine Gallo, che ha portato a… Milano — Erano in tanti ad abbeverarsi alla fonte di Equalize. (La Repubblica)
C’è anche Marcell Jacobs, atleta azzurro olimpionico nei cento metri a Tokyo 2020, tra gli spiati dalla presunta banda dei dossier al centro dell’inchiesta della Procura antimafia di Milano. (Il Fatto Quotidiano)