Fitto, l'Europa e quei tre convitati di pietra
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Alla fine ci vuole sempre un democristiano. Seppure con immotivato ritardo, la litigiosa macchina da guerra del centrodestra italiano ha trovato nel mite e felpato Raffaele Fitto le maniere e le competenze giuste per sedersi al tavolo dell’Europa. Era da vent’anni, da quando abbiamo un solo commissario invece di due, che Roma non sceglieva un erede della Dc per quell’incarico. E l’ultimo era stato Prodi, democristiano sì ma a dir poco sui generis, scelto come presidente dal laburista Blair e spedito a Bruxelles dal post-comunista D’Alema. (Corriere della Sera)
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Quel partito, in Italia animosamente schierato all’opposizione del governo, dovrebbe infatti dare il suo assenso nel Parlamento europeo al commissario scelto dalla Meloni. Tra gli effetti collaterali della nomina di Raffele Fitto a Bruxelles ce n’è uno, non da poco, che riguarda l’opposizione. (Corriere della Sera)
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FutuRa, considerando la consistenza numerica del nuovo gruppo consiliare e con l’obiettivo di far valere le proprie ragioni ad esclusivo interesse della Città, chiarisce, per obbligo di trasparenza, la propria posizione, in ordine alla verifica politica che il Sindaco sta portando avanti da mesi. (Frosinone News)
"Fitto è l'uomo più capace, preparato, adatto che il governo potesse indicare per la Commissione europea". Casini lancia un appello al centrosinistra, all'indomani dell'indicazione del ministro come commissario Ue, e a Elly Schlein in particolare: "È giusto (Secolo d'Italia)
Singolari riflessioni sulla musica del Bel Paese (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
È il ministro salentino Raffaele Fitto il commissario europeo indicato dal suo esecutivo. «È una scelta dolorosa per me, credo anche per lui, e per il governo, ma è necessaria», dice la premier, che spiega di non aver motivo di dubitare che all’Italia sarà riservato «un ruolo adeguato» nella nuova squadra di Ursula von der Leyen, «nonostante molti italiani che tifano contro». (quotidianodipuglia.it)