Meloni: "Salvini al Viminale? Contenti del ministro che c'è". Il leader della Lega: "Sicuramente bello occuparsi di sicurezza, vedremo"
Sulla sentenza Open Arms «mi pare un fatto che l’oggetto del processo a Salvini fossero le sue scelte politiche piuttosto che effettivi reati e che la giurisdizione sia stata usata per condizionare la politica» ma «oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno» delle Infrastrutture e dei Trasporti. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulla possibilità che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese (Gazzetta del Sud)
La notizia riportata su altri giornali
Tuttavia, il nome di Piantedosi non è al riparo da ipotesi di cambiamento. Si riapre il dibattito tra Palazzo Chigi e via Bellerio sul futuro del ministero degli Interni. (ilmessaggero.it)
Giorgia Meloni ha risposto alle speculazioni sul ritorno di Matteo Salvini al Ministero dell’Interno, in seguito alla sua recente assoluzione nel processo Open Arms. (Il Giornale d'Italia)
Non lascia. Neanche dopo lo stop recapitato forte e chiaro al vicepremier dalla Lapponia, prima che Giorgia Meloni ripartisse alla volta di Vilnius: «Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell'Interno» Piantedosi. (ilmessaggero.it)
Meloni ha precisato che Matteo Salvini non tornerà al Viminale dopo l'assoluzione nel processo Open Arms. (Corriere TV)
Forse preoccupata che la questione da teorica, una possibile rivincita del vicepremier dopo l’assoluzione di Palermo, diventi pratica, la presidente del Consiglio apre la giornata in Lapponia con una dichiarazione apparentemente amichevole ma netta nel chiudere il discorso: «Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno». (Corriere della Sera)
Oggi il commento sul piano immigrati in Albania e sull’intoccabile Piantedosi arriva dall’inviato Francesco Bechis, i giudici che sbagliano devono pagare, la riforma della giustizia non riguarderà solo le carriere come ci spiega nella sua analisi Andrea Bulleri, dall’Italia all’America con la corrispondente Anna Guaita e con Donald Trump che vuole riprendersi lo stretto di Panama, ancora America con Angelo Paura da New York e la strana guerra tra Elon Musk e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, torniamo a Roma con il Giubileo e con il programma dell’apertura della porta santa di cui ci parla Fernando Magliaro (ilmessaggero.it)