Il fondo Apollo pronto a finanziare Intel con 5 miliardi

Il fondo Apollo pronto a finanziare Intel con 5 miliardi
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Il Sole 24 ORE ECONOMIA

La nuova calamita del monto dei semiconduttori si chiama Intel, che viste le difficoltà in cui versa, sta attirando le attenzioni di potenziali acquirenti (si legga alla voce Qualcomm), ma anche di nuovi investitori. Nelle ultime ore, il fondo Apollo Global Management si è offerto di effettuare un investimento multimiliardario in Intel, per una mossa che che sarebbe una sorta di voto di fiducia sulle ultime strategie del gruppo americano (scorporamento delle foundry e alcuni disinvestimenti). (Il Sole 24 ORE)

Su altri media

All'orizzonte un'acquisizione storica, che aprirebbe le porte ad un super-colosso del segmento semiconduttori. L'unico modo per vincere la sfida di oggi e domani, nel centro del boom dell'intelligenza artificiale e delle difficoltà economiche della Silicon Valley. (Key4biz.it)

La notizia la riporta il Wall Street Journal, e - se confermata - avrebbe del clamoroso. Non è ancora chiaro se l’interessamento di Qualcomm sia per acquistare interamente Intel o qualche divisione della società (come quella delle fonderie, che recentemente il consiglio di amministrazione ha deciso di scorporare per ripianare il bilancio). (Il Sole 24 ORE)

Questo potenziale accordo rappresenterebbe una svolta epocale nel settore dei semiconduttori. (Tom's Hardware Italia)

Intel-Qualcomm, prove di nozze per il rilancio dei chip made in Usa

Intel star delle azioni a Wall Street dopo un lungo periodo di declino. Tutti vogliono investire nel gigante tech produttore di chip e riportarlo nelle posizioni di vertice del mercato. (la Repubblica)

Come valutare l’operazione? Nel report non si fa riferimento a nessun prezzo relativo al deal e siamo d'accordo con il giudizio del WSJ, secondo cui l'operazione sarebbe oggetto di un attento controllo da parte dell’antitrust. (Morningstar)

MILANO – Una volta avere “Intel Inside” era un vanto da stampigliare bene in vista su ogni computer. Oggi l’ex colosso dei chip che - finito a valere una frazione di Nvidia – è diventato una preda da portare dentro un gruppo più grande. (la Repubblica)