Riscaldamento globale oltre +1,5°: siamo già un punto di non ritorno tra ondate di calore e tempeste?

Anche un superamento temporaneo della soglia massima di aumento della temperatura globale di 1,5°, fissata con gli accordi di Parigi, può portare il riscaldamento globale a sconvolgimenti del clima non reversibili con sempre più ondate di calore ma anche tempeste, uragani e alluvioni. A sostenerlo è uno studio appena pubblicato, riportato dal quotidiano britannico The Guardian. La domanda sorge spontanea: siamo già a questo punto visto che negli ultimi 15 mesi abbiamo superato 14 volte questo tetto massimo? Di sicuro un superamento strutturale sarebbe catastrofico, e ora siamo a quel limite. (METEO.IT)

Su altri media

La recente analisi dell’ONU, presentata nel rapporto “Emissions Gap”, segnala che, seguendo le politiche attuali, il mondo rischia di superare i 3 gradi Celsius di aumento delle temperature rispetto all’epoca preindustriale entro la fine del secolo. (Meteo Giornale)

Altrimenti, l’obiettivo indicato dall’Accordo di Parigi, che chiede di limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5 gradi centigradi, entro la fine del secolo, rispetto ai ai livelli pre-industriali, sarà certamente mancato. (LifeGate)

Annual greenhouse gas emissions reached an all-time high last year. (Icona Clima)

“Basta con le chiacchiere sul clima”: l’appello di UNEP agli Stati

Ora o mai più, per davvero. Perché se non è game over, poco ci manca. (la Repubblica)

La sfida climatica globale è ormai a un punto critico. (Infobuildenergia)

Un pupazzo di neve completamente sciolto e, a fianco, un’ormai inutile bandierina con il logo degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu: si apre con una copertina fumettistica e drammatica allo stesso tempo l’edizione 2024 dell’Emissions Gap Report, l’annuale documento diffuso dall’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, che come ogni volta viene lanciato poco prima dei negoziati sul clima e dunque, per quest’anno, della Cop29 che si terrà dall’11 al 24 novembre in Azerbaijan. (EconomiaCircolare.com)