A Venezia la rivoluzione di Daniel Craig: "Ero il macho 007, ora sono nudo e gay. Ed è meraviglioso"

– Fino a ieri, era 007. Freddo, con quegli occhi di ghiaccio. Impassibile, pronto a ogni performance audace. A Città del Messico, ci andava in smoking, pienamente padrone di sé, in mezzo al caos della città brulicante per il Dia de los Muertos, in Spectre. Nell’ultimo film del franchise, No Time to Die, si era mostrato, è vero, più vulnerabile, sentimentale, romantico. Ma questa, questa adesso è una rivoluzione (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La notizia riportata su altri media

All’incontro erano presenti anche lo sceneggiatore Justin Kurtzkes, gli attori Drew Starkey, Jason Schwartzman, Lesley Manville, Omar Apollo e Daniel Craig, il costumista Jonathan Anderson e i produttori Lorenzo Mieli e Andrea Scrosati. (Sentieri Selvaggi)

, un cinquantenne americano (Daniel Craig) si trasferisce a Città del Messico e vive la sua vita pressoché in solitudine, circondato solo dal gruppo ristretto di statunitensi che conosce. (Cosmopolitan)

In realtà dovremmo forse dire joy, l’incontro è infatti tenuto in inglese e il regista ci ha ormai abituato alle sue produzioni d’oltreoceano. Ma per raccontare la genesi del film, Guadagnino guarda al passato: «Ho letto il libro di William Burroughs quando avevo 17 anni, a Palermo, ero un ragazzo megalomane che voleva costruire mondi col cinema. (il manifesto)

Luca Guadagnino, «Nel mio film scene di sesso estremo tra Daniel Craig e Drew Starkey»

Mostra di Venezia (MYmovies.it)

E brulicante di lascivi gentiluomini in completo di cotone e fedora, con l'aria spionesca da parodia di un romanzo di Graham Greene, che vagano in cerca di buona conversazione, mezcal e piaceri omoerotici. (Esquire Italia)

Ma guai a dirgli scandaloso, come fa il daily (il quotidiano del festival): «A parte che è una parola che non mi piace e non mi corrisponde. Io sono me stesso, a prescindere da quello che gli altri si aspettano». (Corriere della Sera)