Siria, al-Jolani: “Milizie saranno sciolte e si uniranno all’esercito”
Il leader dei ribelli ha anche annunciato un "contratto sociale" tra lo Stato e le varie fedi nel Paese Abu Mohammed al-Jolani, leader del gruppo Hayat Tahrir al-Sham (Hts) che ha rovesciato il presidente siriano Bashar al-Assad, ha annunciato che le milizie di opposizione nel Paese saranno sciolte e i loro combattenti si uniranno alle unità dell’esercito regolare. “Le fazioni saranno sciolte e i combattenti addestrati per unirsi ai ranghi del ministero della Difesa, e tutti saranno soggetti alla legge”, ha detto in una dichiarazione pubblicata su Telegram Jolani, che ora usa il suo vero nome Ahmed al-Sharaa, come riportano i media arabi. (LAPRESSE)
Ne parlano anche altre testate
Oltre 25.000 siriani sono tornati a casa dalla Turchia da quando Bashar al - Assad è stato rovesciato dai ribelli Hts guidati dagli islamisti. Leggi tutta la notizia (Virgilio)
La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria continua a creare speranza tra i tanti siriani fuggiti dal Paese e dalla guerra civile. Il ministro dell’Interno turco, Ali Yerlikaya, in un'intervista con Anadolu ha ricordato che sono ancora 2.920.119 i siriani che vivono nella penisola anatolica sotto regime di protezione temporanea. (Today.it)
Unhcr – (Notizie Geopolitiche)
La prima, come è noto, è quella di allungare ulteriormente le mani sul Nord del Paese, continuando a colpire duramente i combattenti e le popolazioni curde che lo abitano. La repentina caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria rappresenta una doppia opportunità per il suo vicino, e storico nemico, Recep Tayyip Erdoğan. (Il Fatto Quotidiano)
Più di 500’000 di loro vivono a Istanbul, la maggiore città della Turchia, ha aggiunto all’agenzia di stampa statale Anadolu. (RSI Radiotelevisione svizzera)
Al momento, sono circa 6,3 milioni i siriani rifugiati all’estero — una cifra che equivale a un quarto della popolazione siriana stimata a inizio anno. La caduta del regime di Bashar al-Assad sta rappresentando una svolta cruciale per la Siria e per i milioni di rifugiati che hanno lasciato il Paese dal 2011. (Il Sole 24 ORE)