Le mafie sono la quarta industria del Paese: il volume d’affari annuo si aggira attorno ai 40 miliardi di euro
Il volume d’affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro; una cifra spaventosa che vale praticamente due punti di Pil. Se effettuiamo una comparazione puramente teorica che, tuttavia, ci consente di dimensionare la portata del fenomeno, il fatturato dell’industria del crimine risulta essere ipoteticamente al quarto posto a livello nazionale, dopo quello registrato dall’Eni (93,7 miliardi di euro), dall’Enel (92,9 miliardi) e dal Gestore dei servizi energetici (55,1 miliardi). (Giornale di Sicilia)
La notizia riportata su altri giornali
Leggi tutta la notizia È questo il dato che emergerebbe da un'analisi dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, la Confederazione Generale... (Virgilio)
Questo il numero che emerge da un’indagine condotta dall’Ufficio studi della Cgia sulla base dei dati in possesso dell’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia che, per legge, riceve ogni anno dagli intermediari finanziari centinaia di migliaia di segnalazioni di operazioni sospette. (il Resto del Carlino)
Un numero che colloca la nostra provincia al 16° posto in Italia,... Sono 1.852 le imprese attive nel Reggiano potenzialmente prossime a contesti di criminalità organizzata. (Virgilio)
I dati sono contenuti nel rapporto del Centro studi Cgia di Mestre, l’Associazione artigiani piccole e medie imprese, secondo cui il volume d’affari annuo delle mafie italiane si aggira attorno ai 40 miliardi di euro l'anno, una cifra che vale praticamente due punti di Pil. (La Provincia di Cremona e Crema)
A volte, le soluzioni sono persino «condivise», sostiene la Dia. Non a caso, nei giorni scorsi, il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete, alla luce di una maxi inchiesta della Dda su un presunto sodalizio di stampo ‘ndranghestista con base tra Flero e Castel Mella (29 gli arresti) aveva sottolineato anche come spesso gli imprenditori «non siano vittime» dei mafiosi. (Corriere della Sera)
La provincia di Napoli fa registrare il record d’imprese potenzialmente controllate o collegate alla camorra e alle altre organizzazioni criminali di stampo mafioso. A rilevarlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha analizzato la profondità economica del fenomeno mafioso in Italia. (napoli.corriere.it)