Più mal di gola, meno perdita del gusto. Così cambiano i sintomi ai tempi di Omicron

Sintomi più da Omicron sono anche febbre, tosse, diarrea e dolori muscolari, laddove coloro che se la vedono con Delta soffrono di irritazione agli occhi, raffreddore, perdita di appetito e respiro corto.

Due settimane dopo la seconda dose di vaccino, l'attività neutralizzante nei confronti della variante Omicron risulta «sostanzialmente bassa» mentre si evidenzia «un livello sostanziale» di miglioramento due settimana dopo la terza dose, che viene inquadrata «all'interno del raggio di neutralizzazione di Omicron». (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre testate

Le sudorazioni notturne sono episodi ripetuti di sudorazione estrema che possono inzuppare gli indumenti da notte o la biancheria da letto e sono correlati a una condizione medica o malattia sottostante. (BlogSicilia.it)

Al di là delle quarantene, è dunque un ragione in più per essere molto cauti nell’evitare assembramenti. Secondo i ricercatori dell’Università di Exeter, infatti, alcuni soggetti positivi possono essere infettivi anche dopo 10 giorni. (Leggo.it)

Cinque i sintomi principali della variante Omicron. Secondo la ricerca sarebbero cinque i sintomi principali: naso che cola, mal di testa, senso di affaticamento, starnuti e mal di gola. I sintomi di Omicron diversi da quelli dela variante Delta. (Gazzetta del Sud)

Gli esperti, infatti, affermano che i pazienti hanno pure segnalato le sudorazioni notturne, un sintomo associato anche ai disturbi del sonno, ad alcuni tumori e all’influenza. Quindi, va aggiornata la lista dei sintomi tipici del Covid-19, ricordando quelli già noti: (dedalomultimedia.it)

La variante Omicron del Covid-19 sta facendo registrare dei sintomi decisamente diversi tra di loro. "Tuttavia, è importante ricordare che l'acufene può essere intensificato durante i periodi di stress” (Corriere dello Sport.it)

Secondo l’Iss è “probabile che con l’aumento della circolazione di Omicron il rischio di reinfezione possa aumentare, come riportato da un recente studio pubblicato nel Regno Unito dall’Imperial College”. (Salernonotizie.it)