Sanchez: condanniamo richiesta Natanyahu, Unifil non si ritirerà

Sanchez: condanniamo richiesta Natanyahu, Unifil non si ritirerà 14 ottobre 2024 Barcellona, 14 ott. - Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha condannato l'appello del suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu che domenica ha chiesto al capo delle Nazioni Unite di spostare i caschi blu schierati nel sud del Libano. Pedro Sanchez ha dichiarato che "non ci sarà alcun ritiro" della Forza di pace delle Nazioni Unite in Libano (Unifil). (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altre testate

A quel punto il nervosismo che da giorni corre sull’asse Roma-Tel Aviv è diventato vera e propria irritazione, veicolata direttamente da Palazzo Chigi a Benjamin Netanyahu ed esplicitata, in maniera neanche troppo felpata, dai massimi vertici militari in diretta televisiva. (Il Fatto Quotidiano)

«Mi scusi in anticipo - dice il generale Stefano Messina - se si dovessero sentire colpi d’arma da fuoco in sottofondo». Forse scaramantica. (ilmessaggero.it)

Il generale Vincenzo Camporini, già Capo di stato maggiore dell'Aeronautica e della Difesa, e responsabile sicurezza e difesa di Azione, spiega dal punto di vista militare le ragioni dei generali israeliani nell'insistere per una ridislocazione del contingente Unifil, ma «politicamente Netanyahu ha commesso un grave errore, che lo isola ancora di più». (ilmessaggero.it)

Portolano: “In Libano, Israele viola il diritto. Gli italiani per difendersi possono anche reagire”

Lo ha dichiarato il ministro israeliano Eli Cohen, accusando su X il contingente Onu dispiegato nel Libano meridionale di essere una forza «inutile» che non è riuscita a proteggere gli israeliani dagli attacchi dei miliziani. (L'Unione Sarda.it)

Le azioni di Israele contro le truppe dell'Unifil nel sud del Libano sono "inaccettabili". A dirlo e' Josep Borrell, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. (Tiscali Notizie)

Mi ha detto che gli attacchi contro i caschi blu sono stati frutto di errori a livello tattico e che avrebbe analizzato tutte le attività svolte sul terreno, assicurandosi che non ci sarebbero più stati errori del genere nei confronti di postazioni dell’Onu». (la Repubblica)