Riforme, perché, e per fare cosa?

Non voglio eludere la questione delle riforme liquidando in poche battute anche l'ultimo tentativo riformatore in corso. La domanda, però, è: riforme perché e per fare cosa. Mi chiedo preliminarmente cosa non vada nella nostra forma di governo attuale, in particolare sul versante del governo, per meritare una modifica piuttosto drastica. È chiarissimo per esempio che da decenni il ruolo del Parlamento è stato degradato e che l'organo sia ormai emarginato nelle dinamiche costituzionali. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altre fonti

Com’è noto, nei giorni scorsi il Parlamento (I) ha approvato in via definitiva la legge ordinaria che reca norme procedurali per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario (deliberazione Camera dei deputati di mercoledì 19 giugno); (II) ha effettuato (Senato della Repubblica, martedì 18 giugno) la prima delle quattro deliberazioni volte alla adozione della legge di modifica della Costituzione sul punto della forma di governo dello Stato (elezione diretta del primo ministro). (Il Fatto Quotidiano)

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge recante «disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione», che era stata approvata il 19 giugno a Montecitorio dalla Camera. (ilmessaggero.it)

La serietà di un intento riformatore si giudica infatti dal suo realismo e dalla sua prudenza, dalla coerenza delle proposte e dall’approfondimento dei temi. E nel più autorevole dei modi: con un intervento del presidente del Senato e in nome della lotta all’astensionismo. (Corriere della Sera)

La lettera - Autonomia differenziata, Succurro (Anci) frena i sindaci ribelli: «Evitare forme di protagonismo politico e fughe in avanti»

Tra gli ultimi atti da presidente (le dimissioni saranno operative tra 15 giorni), se i tempi tecnici lo … (Il Fatto Quotidiano)

Questo elemento si inserisce in una strategia complessiva che, in una fase di forte riflusso nella partecipazione politica e nella strutturazione dei partiti segnalata non soltanto dalla presenza elettorale ormai stabilmente assestata attorno o appena al di sotto del 50%, punta decisamente ad un accentramento del potere politico – amministrativo ben oltre al primato della governabilità, trappola nella quale era caduta anche la sinistra al tempo dello “sblocco del sistema politico”: slogan poi portato avanti sia dalla Bicamerale 1997-98, sia dalla proposta di modifica costituzionale poi sfociata nel referendum del 2016. (Contropiano)

La presidente dell'Anci Calabria Rosaria Succurro, in relazione all'Autonomia differenziata, ha scritto ai sindaci dei Comuni calabresi, cui ha chiesto di «evitare forme di fughe in avanti, di protagonismo politico e di visioni aprioristiche motivate da interessi di parte». (LaC news24)