Renzi festeggia 5 anni di Italia Viva: “Non chiedo scusa alla base del Pd, guardiamo al futuro”. E attacca Conte: “Non può dare patenti di sinistra”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

“Nessuna abiura del passato. Non chiedo scusa alla base Pd. Non mi pento degli 80 euro e del Jobs Act”. Matteo Renzi festeggia così il quinto compleanno di Italia Viva al teatro Franco Parenti di Milano. In prima fila ci sono i dirigenti rimasti nel partito. Da Maria Elena Boschi a Teresa Bellanova. Da Ivan Scalfarotto a Gennaro Migliore. “Italia Viva è nata dentro il centrosinistra. Poi è nata l’idea Terzo polo – ricorda Renzi nel suo discorso di sessanta minuti tra passato e futuro -. (Il Fatto Quotidiano)

Su altre fonti

Se gli elettori del Pd non vogliono votare per me, fanno benissimo a non... Non ci penso proprio. (Virgilio)

Milano, teatro Franco Parenti: su quello che ormai è il palco dei riformisti lombardi Matteo Renzi spegne le candeline del suo partito. In una sala – che certo non è una piazza – strapiena si… (la Repubblica)

“Chiedere scusa alla comunità del Pd? Assolutamente no. Io ho fatto una Festa dell’Unità, c’erano duemila persone, era quella di Pesaro: talmente tanta gente che hanno dovuto restituire i soldi a quelli che avevano fatto le prenotazioni al ristorante perché hanno detto che c’era troppa gente. (LAPRESSE)

"Il problema di avere un campo largo troppo schierato a sinistra è un problema nostro, ma anche degli elettori, perché secondo me, se è troppo spostato a sinistra si rischia di non prendere voti. E quindi da questo punto di vista c'è una grande possibilità per un'area di centro, in cui Italia Viva si riconosce": lo ha detto Matteo Renzi, all'evento a Milano per festeggiare i 5 anni del partito. (il Dolomiti)

"Chiedere scusa agli elettori del Pd? Assolutamente no. Milano, 20 set. (il Dolomiti)

"Assolutamente no. Io ho fatto una Festa dell'Unita', c'erano duemila persone, era quella di Pesaro: talmente tanta gente che hanno dovuto restituire i soldi a quelli che avevano fatto le prenotazioni al ristorante". (Il Mattino di Padova)