La peste suina africana nei cinghiali: perché la Lombardia teme una pandemia tra gli allevamenti
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FONTI:. – Peste suina africana in Piemonte, Icardi: “Attivate le procedure di emergenza, stiamo agendo con la massima tempestività” – Regione Piemonte – 07 Gennaio 2022. www.regione.piemonte.it/web/temi/sanita/peste-suina-africana-piemonte-icardi-attivate-procedure-emergenza-stiamo-agendo-massima-tempestivita. – La peste suina africana arriva in Germania dove si registrano due focolai
L’opinione pubblica e il dibattito sul cosa fare in presenza di Peste suina africana. (varesenews.it)
Ne parlano anche altri media
La notizia è stata confermata dalla Regione Piemonte, che già aveva preannunciato misure straordinarie per far fronte all’emergenza peste suina africana. Cos’è la peste suina africana e quali rischi ci sono. (inItalia)
Peste suina africana, l’allevatore: “Alzato il livello d’allerta anche in Trentino, virus imprevedibile”. Se il contagio dovesse allargarsi insomma, sottolinea Campostrini, ci sarebbe sicuramente “un impatto sul prezzo della carne” a livello nazionale. (il Dolomiti)
Fermare la caccia è anche un modo per ridurre i movimenti degli animali selvatici Niente caccia nell'intera provincia di Alessandria. (Il Piccolo)
Così Regione Lombardia ha attivato una Unità di crisi che si è riunita con la presenza dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi. Allarme peste suina in Lombardia: Regione attiva una task force Regione Lombardia ha attivato una task force per prevenire i contagi da peste suina. (Fanpage.it)
E’ salito complessivamente a 114 il numero dei Comuni, 78 in Piemonte e 36 in Liguria, compresi dal Ministero della Salute nella ‘zona infetta” da Peste Suina Africana, alla luce dei nuovi casi confermati – al momento sono quattro i cinghiali trovati morti per il virus – e in riferimento alle indicazioni della Commissione Europea. (La Provincia di Biella)
In Piemonte e in Liguria sono stati scoperti i primi focolai di peste suina ed ad essere più in allerta sono i territori in cui sono più presenti animali selvatici come i cinghiali. Coldiretti ravvisa inoltre la necessità di avviare iniziative comuni a livello europeo perché è dalla fragilità dei confini naturali del nostro Paese che dipende l’elevato rischio di un afflusso non controllato di esemplari portatori di peste (VeronaSera)