Stellantis, l'Italia, il futuro dell'auto. L'addio a Tavares è capolinea o ripartenza?

Stellantis, l'Italia, il futuro dell'auto. L'addio a Tavares è capolinea o ripartenza?
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Avvenire INTERNO

Si fa presto a dire Marchionne. L’uscita prima del previsto (perché era già prevista) di Carlos Tavares certifica la crisi di Stellantis, conferma quella dell’intero settore (vedi Volkswagen) ma soprattutto dimostra che l’uno, Tavares, non era più compatibile con l’altra, Stellantis. Inutile a questo punto chiedersi quale sia la causa e quale l’effetto. E dunque se il manager portoghese si sia rivelato inadeguato o la rivoluzione troppo pervasiva per essere gestita con strumenti che in passato si erano rivelati efficaci, e per i quali Tavares era stato chiamato a guidare la prima fase della fusione tra Fca e Peugeot (Avvenire)

Su altri giornali

Stellantis ha comunicato che il processo di nomina del nuovo amministratore delegato in sostituzione del dimissionario Carlos Tavares, è in fase avanzata, gestito da un comitato speciale del Consiglio di Amministrazione, e si concluderà entro la prima metà del 2025. (SoldiOnline.it)

Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, (Adnkronos)

Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale di Uilm, a Fanpage.it. E Giorgia Meloni deve convocare i sindacati per chiarire qual è la sua strategia. (Fanpage.it)

Stellantis, Airaudo (Cgil): “Meloni non si illuda: presenti un piano e pretenda le risposte”

Ecco allora spuntare il nome di Luca Maestri (in foto), 61 anni, romano, vicepresidente e cfo di Apple con trascorsi tra il 2000 e il 2008 in Gm (si è occupato della joint venture con Fiat) e del rilancio del colosso in Asia e America Latina. (il Giornale)

Stellantis e la minaccia cinese: ora serve un vero piano industriale. L’analisi del prof. Stocchetti (Milano Finanza)

Perché? Invito a … Giorgio Airaudo, segretario piemontese della Cgil: i giornali di destra, ma anche il ministro Adolfo Urso, sembrano lasciare intendere che l’addio di Carlos Tavares rasserenerà i rapporti tra governo Meloni, John Elkann e Stellantis (Il Fatto Quotidiano)