Stellantis, l'Italia, il futuro dell'auto. L'addio a Tavares è capolinea o ripartenza?

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Avvenire INTERNO

Si fa presto a dire Marchionne. L’uscita prima del previsto (perché era già prevista) di Carlos Tavares certifica la crisi di Stellantis, conferma quella dell’intero settore (vedi Volkswagen) ma soprattutto dimostra che l’uno, Tavares, non era più compatibile con l’altra, Stellantis. Inutile a questo punto chiedersi quale sia la causa e quale l’effetto. E dunque se il manager portoghese si sia rivelato inadeguato o la rivoluzione troppo pervasiva per essere gestita con strumenti che in passato si erano rivelati efficaci, e per i quali Tavares era stato chiamato a guidare la prima fase della fusione tra Fca e Peugeot (Avvenire)

Su altri giornali

«Credo che i cambiamenti possano rappresentare anche delle opportunità e quindi il cambio al vertice di Stellantis può creare le condizioni per una fase nuova» dice Alberto Cirio. (La Stampa)

Perché? Invito a … Ma, se anche fosse, consiglierei a Giorgia Meloni di non illudersi troppo. (Il Fatto Quotidiano)

Il titolo intanto crolla, travolto dalla presenza della Exor, la società di famiglia con sede in Olanda, e, in Italia sono a rischio oltre 40mila posti di lavoro diretti e molti di più nella filiera. (Altreconomia)

La decisione sembra essere legata alle difficoltà di vendita, soprattutto nel segmento delle auto elettriche, in un mercato europeo decisamente complesso, sempre più difficile da decifrare e competitivo. (ClubAlfa.it)

Carlos Tavares non prenderà cento milioni di euro di liquidazione. Lo dice Stellantis, senza precisare a quanto ammonterà l'effettiva buonuscita. Che non tiene conto, però, di un aspetto: Carlos Tavares è anche azionista di Stellantis, con due milioni di azioni, e paradossalmente potrebbe guadagnare proprio dall'azione di riassesto dei suoi successori. (Torino Cronaca)

Roma, 3 dic. Così il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. (Agenzia askanews)