Netanyahu a New York insulta l’Onu: “Palude di bile antisemita, società terrapiattista”. Il via libera al raid su Beirut dalla stanza d’albergo
Prima gli insulti all’Onu, definita – nella sua sede – una “palude di bile antisemita” e una “società terrapiattista anti-israeliana”. Poi un bombardamento senza precedenti, ordinato da una stanza d’albergo, che per colpire il quartier generale di Hezbollah rade al suolo un intero isolato di Beirut. Benjamin Netanyahu sfida il mondo intero in una giornata, a partire dall’atteso intervento all’assemblea delle Nazioni unite a New York, dov’è stato accolto dalle proteste di centinaia di manifestanti. (Il Fatto Quotidiano)
La notizia riportata su altri media
(Alexander Jakhnagiev) Concludendo il suo intervento dal podio dell'Assemblea generale delle Nazioni unite, il premier di Israele Benjamin Netanyahu ha definito l'Onu una "palude di bile antisemita". Al suo ingresso in sala per pronunciare il suo discorso dal podio, alcune delegazioni hanno lasciato l'aula. (il Giornale)
"E' una vergogna storica che un importante assassino si presenti alle Nazioni Unite e avveleni l'Assemblea con disgustose bugie e oltraggiose minacce di invadere altri Paesi e uccidere altre persone", ha detto al Consiglio di Sicurezza Onu il ministro degli Esteri iraniano Araghchi. (RaiNews)
Il discorso di Benjamin Netanyahu all’Assemblea generale delle Nazioni Unite rappresenta l’ennesima manifestazione di una retorica che non solo polarizza ulteriormente il conflitto israelo-palestinese, ma rischia di isolare Israele sulla scena internazionale. (Notizie Geopolitiche)
Ha infatti esordito affermando che i raid contro Hezbollah in Libano continueranno, così come la guerra a Gaza, “fino alla vittoria totale”. Un obiettivo buono per la propaganda, ma che ogni esperto di cose militari, di qualsiasi paese e qualsiasi regime politico, sa essere aria fritta. (Contropiano)
Ieri, venerdì 27 settembre, l’intervento di Benjamin Netanyahu all’Assemblea Generale dell’ONU a New York si è svolto in una sala semivuota: molte delegazioni si sono alzate e l’hanno abbandonata non appena ha iniziato a parlare. (PRESSENZA – International News Agency)
"Il mio Paese è in guerra e sta combattendo per la sopravvivenza. Abbiamo di fronte nemici selvaggi che anelano alla nostra eliminazione e dobbiamo difenderci. (QUOTIDIANO NAZIONALE)