Trump e la democrazia, lo scoop di un cronista britannico, gli effetti sull’Italia di un ritorno del tycoon, il Gambia e la mutilazione genitale

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Bentrovati. Oggi ancora molti Stati Uniti, dopo l’attentato a Donald Trump, con riflessioni sulla politica ma anche sul giornalismo. E poi un approfondimento sul Gambia e un consiglio cinematografico. Ecco il menu della Rassegna di oggi. • America oggi Molti commentatori si chiedono quale effetto potrebbe avere l’attentato di sabato a Trump sulla campagna elettorale e sul voto del 5 novembre. Ma c’è anche da chiedersi quale effetto potrebbe avere sulla democrazia in America (e, quindi, nel mondo). (Corriere della Sera)

Su altre fonti

Facciamo finta di fare gli storici, e di raccontare queste settimane con lo sguardo di chi le vede da un futuro piuttosto lontano. Qualche decennio, o anche un secolo. Pensate che storia, la Storia: l’ex presidente degli Stati Uniti d’America, un multimiliardario di destra con precedenti penali di vario tipo e a tutt’oggi inseguito dalla giustizia americana, viene ferito a un orecchio da un colpo d’arma da fuoco, che l’attentatore ventenne spara indisturbato in Pennsylvania, durante un comizio. (Today.it)

Minuti per la lettura L’attentato a Trump è un colpo alla democrazia, l’America scopre di essere fragile e lui diventa un martire; allarme per i democratici che hanno una sola possibilità: cambiare il loro candidato (Quotidiano del Sud)

Due popoli, ciascuno con milioni di seguaci, e dunque non frange marginali, si odiano, si detestano, si disprezzano come mai nel passato. (L'HuffPost)

C'era una volta l'America. Ogni legame unitario si è spezzato (di P. Battista)

Ancora sono bene impresse davanti ai nostri occhi le immagini dell’attentato che ha portato al ferimento, durante un comizio in Pennsylvania, dell’ex Presidente degli Stati Uniti e attuale candidato Repubblicano, Donald Trump (GiornaleSM)

Ciascuno può dimostrare agli altri quanto vale e conquistare il consenso necessario per affermarsi nel campo che desidera. Un Paese meritocratico, dunque, che troppo spesso però ricorre alla violenza per fermare gli avversari. (Avvenire)

L’attentato ai danni del presidente Trump restituisce la fotografia di una superpotenza americana attraversata da profonde fratture e da una pericolosa inclinazione al ricorso alla violenza. L’intervista al prof. (Policy Maker)