Ue, 'bene Roma su balneari, ora la riforma diventi realtà'
"Abbiamo raggiunto un'intesa comune" con l'Italia sulle concessioni balneari, l'adozione del decreto legge "è un passo importante nella giusta direzione" e "speriamo" di chiudere la procedura d'infrazione, "ma lo faremo soltanto quando la legislazione italiana sarà pienamente in linea con il diritto Ue". Lo ha detto una portavoce della Commissione europea, sottolineando che la cooperazione con Roma proseguirà affinché la riforma diventi effettiva con "le nuove procedure di gara entro la scadenza del 2027". (Tiscali Notizie)
Se ne è parlato anche su altri media
In particolare sui punti degli indennizzi e della prelazione". Così l’onorevole della Lega Elisa Montemagni (in foto) non si nega al confronto, mentre monta come il mare grosso la protesta dei balneari, e prova a rassicurare la categoria "Perché – dice – comprendo la loro preoccupazione". (LA NAZIONE)
“Anziché attuare, nei sei mesi concessi dalla legge Draghi, la disciplina che avrebbe consentito di avere risposte su tanti dettagli e sul diritto a concorrere per gestire le spiagge con la giusta difesa del valore costruito dai concessionari uscenti, si è preferito stare in silenzio per due anni nel tentativo di mantenere una promessa da marinai fatta in campagna elettorale. (LuccaInDiretta)
Il sindaco di Ravenna e candidato governatore del centrosinistra, Michele de Pascale, va all’attacco della riforma delle concessioni balneari approvata mercoledì sera dal Consiglio dei ministri per arginare le procedure d’infrazione europee sul tema. (Corriere della Sera)
Delusi, arrabbiati, traditi. "Uno schiaffo per i bagnini - dice un arrabbiato Mauro Vanni presidente di Confartigianato imprese balneari -. (il Resto del Carlino)
“Il decreto Balneari approvato dal Governo spiana finalmente la strada a una riforma intelligente ed efficace delle concessioni delle spiagge nel nostro Paese. Prende forma un accordo di buon senso, raggiunto grazie alla determinazione di Roma e all’apertura leale da Bruxelles verso le ragioni dell’Italia. (BlogSicilia.it)
L’aumento del 110% era un errore di battitura, contenuto nella bozza del testo che circolava ieri, ripresa da agenzie e testate. In realtà il rincaro sarà solo del 10%, come emerge dalla versione definitiva del provvedimento pubblicata da Palazzo Chigi, che ha corretto il refuso. (il manifesto)