Per la pace in Ucraina serve un terzo

Il presidente ucraino ha aperto alla possibilità che la Russia partecipi al secondo summit per la pace dopo quello (fallimentare) di giugno. Come ci si aspettava, Mosca ha rispedito al mittente l'invito. Ma nella parole usate da Volodymyr Zelensky si possono sottolineare due importanti novità. La prima: il presidente ucraino non pone più come precondizione per una trattativa il ritiro russo dai territori occupati e la caduta del regime putiniano. (Tempi.it)

La notizia riportata su altri giornali

Si ripuliscono gli impianti perché non vale la pena farli funzionare. In via Antonio Salieri 36 due capannoni più in là, è ferma. (Corriere della Sera)

Lo ha annunciato durante una conferenza stampa tenutasi ieri a Kiev, durante la quale ha detto che «i rappresentanti russi dovrebbero partecipare al secondo vertice di pace», dopo quello svoltosi in Svizzera a giugno, al quale Mosca non era stata invitata. (L'INDIPENDENTE)

Seppure conditi dalle solite litanie contro l'Occidente, si tratta comunque di messaggi che lasciano sperare che il Cremlino Dopo l' importante invito di Zelensky alla Russia per la partecipazione a una conferenza di pace arrivano da Mosca segnali di apertura. (Secolo d'Italia)

Il generale Tricarico e l’apertura di Zelensky a colloqui di pace con la Russia: «Irresponsabile se l’Occidente li ostacola»

"Credo che debbano esserci rappresentanti russi al secondo summit", le parole di ieri in una conferenza stampa a Kiev, dove - cogliendo l'aria di cambiamento a Washington in vista delle elezioni di novembre - ha invitato ufficialmente Mosca a prendere parte all'evento dopo quello dello scorso giugno in Svizzera. (Adnkronos)

Vediamo che l'attuale amministrazione" americana "è contraria a qualsiasi dialogo e insiste ancora nel continuare la guerra fino all'ultimo ucraino", ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, rispondendo a una domanda su possibili cambiamenti dopo le elezioni presidenziali Usa. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Che l’apertura poi venga proprio da Zelensky non può che essere la premessa per l’inizio di un percorso serio di accordo e di cessazione delle ostilità». «Finalmente sembra sfaldarsi l’irriducibiltà del sodalizio insensibile sinora a qualsiasi stimolo volto a creare le condizioni per un negoziato - ha affermato -. (Il Sole 24 ORE)