Dopo la guerra delle auto con la Cina è scontro sui formaggi
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Cina e Unione Europea sono sempre più vicine a una guerra commerciale. La partita aperta tra Bruxelles e Pechino, che attualmente ha come nodo centrale le auto elettriche, prosegue con annunci e - persino - ripicche reciproche. La Commissione europea ha lanciato una richiesta di consultazioni con l'Organizzazione mondiale del commercio (Omc) contestando l'avvio da parte della Cina di un'indagine antisovvenzioni su alcuni prodotti lattiero-caseari europei provenienti dal mercato europeo. (EuropaToday)
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Ultim'ora news 26 settembre ore 20 (Milano Finanza)
Il governo cinese ha chiesto alle case automobilistiche di mantenere nel paese le tecnologie avanzate per la mobilità elettrica, anche se apriranno degli stabilimenti all’estero. Significa che le fasi di maggior valore nel ciclo produttivo di un veicolo dovranno avvenire in Cina e che il mezzo verrà inviato oltreconfine solo per l’assemblaggio finale. (Energia Oltre)
Adesso, pare che sia stato tutto rimandato alla prossima settimana. Il voto sui dazi per le auto elettriche cinesi dei Paesi membri doveva tenersi il 25 settembre secondo alcune indiscrezioni passate. (HDmotori)
Su ogni fronte: dall'auto ai prodotti lattiero-caseari, dal riso all'acciaio. A dispetto dell'incontro di pochi giorni del vice-presidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, col ministro per il Commercio cinese, Wang Wentao, tira ancora un'aria gelida che porta con sé la minaccia di nuovi dazi e tutto quanto va in direzione opposta alle regole del libero scambio. (il Giornale)
Il Consiglio Europeo degli ultimi due giorni avrebbe dovuto affrontare il tema dei dazi all'importazione di auto elettriche prodotte in Cina, ma alla fine la questione non è entrata tra i punti all'ordine del giorno ed è stata rinviata ai primi giorni di ottobre. (Quattroruote)
Caro direttore, la notizia inattesa è che anche il Canada – dopo aver alzato in modo molto consistente le tariffe – sta valutando di bandire le importazioni di componenti high-tech per automobili dalla Cina perché si prestano con grande facilità ad operazioni di spionaggio. (Start Magazine)