Rapporto Gimbe, sanità in Puglia sempre più malata: l'8,4% dei pugliesi rinuncia a curarsi. Il nodo delle RSA resta, tra liste d'attesa e rischio licenziamenti

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PNRR Ponte sullo Stretto Migranti

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, non usa giri di parole: 'Dati, narrative e sondaggi di popolazione dimostrano che oggi la vera emergenza del Paese è il... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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Un divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di € 889 rispetto alla media dei paesi Ocse membri dell’UE, con un gap complessivo che sfiora i € 52,4 miliardi; la crisi motivazionale del personale che abbandona il Ssn; il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%); quasi 4,5 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure; le inaccettabili diseguaglianze regionali e territoriali; la migrazione sanitaria e i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso "dimostrano che il Ssn è al punto di non ritorno". (Quotidiano Sanità)

Come sta il paziente Sanità. Lo dice il rapporto Gimbe. La situazione nel Lazio. ha criticità in termini di rinuncia alle cure, saldo negativo di mobilità sanitaria e una forte dipendenza dal privato (AlessioPorcu.it)

Una fotografia, quella scattata nel settimo Rapporto di Fondazione Gimbe sul Servizio sanitario nazionale (Ssn) presentato oggi al Senato, che non fa sconti e fa dire al suo presidente, Nino Cartabellotta: “La vera emergenza del Paese è il Ssn”. (Fortune Italia)

“2,5 milioni di italiani rinunciano alle cure per motivi economici. E’ tragedia sociale”

Sanità: aumenta la frattura tra Nord e Sud del Paese, diciamo pure due Paesi in un uno. E purtroppo, aumenta anche il numero di quanti sono costretti a rinunciare alle cure. (La Stampa)

La fotografia della sanità pubblica nel settimo rapporto pubblicato da Fondazione Gimbe Un divario della spesa sanitaria pubblica pro capite di 889 euro rispetto alla media dei paesi OCSE membri dell’Unione Europea, con un gap complessivo che sfiora i 52,4 miliardi; la crisi motivazionale del personale che abbandona il SSN; il boom della spesa a carico delle famiglie (+10,3%); quasi 4,5 milioni di persone che nel 2023 hanno rinunciato alle cure, di cui 2,5 milioni per motivi economici; le inaccettabili diseguaglianze regionali e territoriali; la migrazione sanitaria e i disagi quotidiani sui tempi di attesa e sui pronto soccorso affollati “dimostrano – continua Cartabellotta – che la tenuta del SSN è prossima al punto di non ritorno, che i princìpi fondanti di universalismo, equità e uguaglianza sono stati ormai traditi e che si sta lentamente sgretolando il diritto costituzionale alla tutela della salute, in particolare per le fasce socio-economiche più deboli, gli anziani e i fragili, chi vive nel Mezzogiorno e nelle aree interne e disagiate”. (Friuli Oggi)

Secondo l’Istat sono 4,5 milioni di italiani che rinunciano alle cure e ben 2,5 milioni sono coloro che lo fanno non potendone sostenere le spese. L’evidenza del danno fatto negli anni dalle liste di attesa, che di fatto hanno tagliato fuori gran parte della popolazione dall’assistenza che secondo l’articolo 32 della Costituzione, dovrebbe essere garantita ai cittadini, è sotto gli occhi di tutti” dichiara in una nota il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. (BlogSicilia.it)