Inchiesta Milano, La Russa: Pazzali dica mandanti dossieraggio
Roma, 28 ott. – “Vorrei proprio sapere dall’interessato chi è che ha commissionato questo dossieraggio e credo che lui debba dirmelo e debba dirlo ai magistrati: chi sono i mandanti di questo dossieraggio?”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, ospite di Cinque Minuti su Raiuno, a proposito del dossier chiesto da Enrico Pazzali, presidente della Fondazione Fiera Milano, sulla famiglia della seconda carica dello Stato. (Agenzia askanews)
Ne parlano anche altre fonti
La procura di Milano ha aperto un'indagine su un sistema di estrazione di informazioni da alcune importanti banche dati dello Stato italiano. L'inchiesta ha svelato, secondo i dettagli diffusi dalla procura, un metodo relativamente semplice con cui le aziende incriminate avrebbero sottratto le informazioni sensibili dalle banche dati. (QuiFinanza)
Nunzio Samuele Calamucci, come emerso dagli atti, diceva che avrebbe avuto "a disposizione" un "hard disk contenente ottocentomila Sdi", ossia informazioni acqui… (L'HuffPost)
In un mondo che non può più fare a meno della tecnologia, come ci si difende da questo tipo di attacchi? Ne hanno parlato Tiziana Catarci, direttrice del dipartimento di Ingegneria informatica dell’Università “La Sapienza” di Roma, e l’esperto di cybersicurezza Pierluigi Paganini, ospiti di Monica Peruzzi a Sky TG24 Timeline (Sky Tg24 )
Pierfrancesco Barletta, vice presidente di Sea e numero due degli aeroporti milanesi, è indagato dalla Procura di Milano nell’inchiesta sullo spionaggio di dati. Il manager 51enne, già nel consiglio di amministrazione di Leonardo, Milanosport e nella MI-Stadio srl, la società che gestisce lo stadio San Siro di Milano, è stato iscritto sul registro degli indagati dal pm Francesco De Tommasi con l’aggiunta Alessandra Dolci per l’ipotesi di accesso abusivo a sistema informatico. (LAPRESSE)
Tra di loro, gli "smanettoni" di Equalize, la società travolta dalle inchieste sugli accessi abusivi a migliaia di italiani, si davano aria da geni dell'hackeraggio. Ma dalle carte dell'inchiesta della Procura di Milano emerge che lo strumento-base utilizzato dalla banda per entrare nelle banche dati e intercettare le comunicazioni è stato un malware, un banale virus informatico che si può comprare su Internet per pochi soldi. (il Giornale)
Una piccola impresa da meno di due milioni di fatturato e che negli anni ha avuto due, tre, massimo quattro dipendenti. Il lato economico dei dossier commissionati, salvo non emerga qualche magagna ulteriore come pagamenti in nero, è appunto quello di una azienda micro. (L'HuffPost)