Sciopero scuola, le motivazioni della Cgil Scuola Legnano
Riceviamo e pubblichiamo Giovedi 31 ottobre, la Flc-Cgil nazionale ha proclamato uno Sciopero Nazionale dell’intera giornata per tutto il personale della Scuola, dell’Università e della Ricerca. I motivi dello sciopero si possono riassumere nei seguenti punti : 1) Recupero sull’inflazione (al 18% nell’ultimo triennio 22-24) col rinnovo contrattuale e a salvaguardia del potere d’acquisto degli stipendi. (LegnanoNews.com)
Su altri giornali
“Siamo qui per dire no al taglio dei salari che vuole il governo, per chiedere politiche diverse per il welfare pubblico perché siamo convinti che senza investimenti su scuola, sanità e sul futuro delle nuove generazioni non c’è futuro per il nostro Paese”. (Collettiva.it)
Lo sciopero nazionale del 31 ottobre creerà disagi anche a chi deve prendere un aereo, un treno o un qualunque altro mezzo di trasporto urbano o extraurbano. Anche se (per una volta) aeroporti e stazioni non saranno interessati da agitazioni sindacali, saranno le manifestazioni nelle strade e nelle piazze di una quarantina di città italiane a rendere difficile spostarsi. (missionline)
Sono circa 2mila i precari nel mondo della scuola in provincia di Venezia, tra insegnanti e personale tecnico amministrativo, una cinquantina quelli che stamattina sono scesi in presidio in campo San Geremia, a Venezia, per protestare contro la legge di bilancio, che non prevede risorse aggiuntive per l’istruzione e procede invece con i tagli. (La Nuova Venezia)
Diverse scuole chiuse stamattina (31 ottobre) nel Piacentino. In seguito allo sciopero generale nel settore dell’istruzione, indetto a livello nazionale da Flc Cgil, oggi molti studenti non sono potuti entrare in classe, scoprendolo poco prima del suono della campanella. (Libertà)
Sotto accusa “l’assenza di investimenti sui contratti delle pubbliche amministrazioni nella prossima legge di bilancio”, spiegano dalla Flc Cgil, e le novità introdotte dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, “senza nessun confronto con chi lavora nelle Scuole e con le parti sociali, contro anche il parere del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), vincolando gli spazi di elaborazione delle istituzioni della Conoscenza e definendo un pericoloso perimetro ideologico intorno al totem vuoto del ‘merito’ e alla minaccia del ‘sorvegliare e punire’”. (La Repubblica)
Salari bassi, precariato, tagli all’Università, autonomia differenziata: tanti i motivi che hanno portato i lavoratori della scuola e della ricerca a manifestare ieri mattina in piazza Roma con un sit-in organizzato dalla Flc Cgil. (il Resto del Carlino)