Troupe del Tg3 aggredita in Libano, l'inviata Goracci: "Il nostro autista è morto di infarto" - Video

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La giornalista: "La fixer ha segnalato la nostra presenza ad Hezbollah, ci hanno aggredito". Guarda il video. Non erano Hezbollah e non erano armati gli aggressori della troupe del Tg3 in missione in Libano, costata la vita all’autista locale Ahmad Akil Hamzeh. «Hezbollah non c'entra nulla - racconta all’ANSA l’inviata Lucia Goracci -, è stato uno sfogo senza alcun risvolto politico, frutto della tensione diffusa tra la popolazione delle aree sotto attacco». (Gazzetta di Parma)

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La notizia arriva dall’edizione delle 12 del Tg3: prima un uomo armato e poi un gruppo di persone si sono avvicinate e hanno cominciato a minacciare i giornalisti, racconta l'inviata Lucia Goracci. A quel punto l'autista ha avuto un malore ed è morto nonostante il massaggio cardiaco. (L'Unione Sarda.it)

Il leader era responsabile del trasferimento di armi dall'Iran e della loro distribuzione alle varie unità del gruppo armato. L'esercito israeliano nel frattempo ha dispiegato una quarta divisione portando così la sua presenza militare a 15mila uomini: scatta l'operazione nel Sud-Ovest del Libano (AGI - Agenzia Italia)

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Hezbollah, 'sosteniamo sforzi del Libano per la tregua'

L'inviata del Tg3 e quell'inizio di carriera (Livesicilia.it)

La Cnn sottolinea che è la prima volta che il gruppo sostiene pubblicamente la via dei negoziati dall'inizio della guerra. "Sosteniamo gli sforzi politici guidati dal presidente (del Parlamento Nabih) Berri che mirano principalmente al cessate il fuoco", ha detto in un discorso trasmesso dalla televisione del partito al-Manar. (QUOTIDIANO NAZIONALE)