Lunga lettera di Filippo Turetta ai genitori dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin: "Per me non esiste perdono"

Lunga lettera di Filippo Turetta ai genitori dopo l'omicidio di Giulia Cecchettin: Per me non esiste perdono
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Agli atti del processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin c’è la lettera che Filippo Turetta ha scritto e indirizzato ai genitori dopo l’uccisione dell’ex fidanzata. Il documento risale al 19 novembre scorso ed è stato messo nero su bianco dallo studente nel carcere di Halle, in Germania, dove si trovava in attesa dell’estradizione dopo la sua cattura avvenuta a Lipsia da parte della polizia tedesca. (Virgilio Notizie)

Se ne è parlato anche su altre testate

sono belle le scarpe cha abbiamo comprato... eri tutto per me... (Corriere della Sera)

"Rinnegatemi", scriveva ai genitori dal carcere tedesco di Halle Filippo Turetta, l’assassino reo confesso dell’ex fidanzata 22enne Giulia Cecchettin. Dopo averla uccisa con 75 coltellate, occultò il cadavere e si diede alla fuga per poi essere rintracciato dalla polizia in Germania (Today.it)

Sono le parole che Filippo Turetta reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, ha scritto in una lettera ai genitori - allegata agli atti del processo - pubblicata dal sito del Corriere della Sera. (Tiscali Notizie)

Filippo Turetta, la lettera ai genitori dopo l'arresto: «Non sono cattivo. Se volete rinnegarmi lo capisco»

Non so se ho ancora il coraggio di guardarvi in faccia". "Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

«Questo non è il processo contro i femminicidi, ma un processo contro il singolo che si chiama Filippo Turetta e che risponderà dei reati che gli sono stati contestati. Il processo non è uno studio sociologico, quello si fa in altre sedi, il processo è l’accertamento di responsabilità dei singoli». (Tempi.it)

Mi hanno prima portato in una sala interrogatori, mi hanno fatto spogliare e raccolto tutti i miei vestiti dentro appositi sacchetti di plastica. Non riuscivo più a suicidarmi, e dopo giorni ho deciso di costituirmi. (ilmessaggero.it)