Come affrontare la carenza di competenze di cybersecurity nelle PMI
La carenza di competenze in materia di cybersecurity a livello globale è una sfida nota e ricorrente, soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI). Il nostro nuovo report, basato sui risultati di un’indagine indipendente e commissionata da Sophos su 5.000 professionisti IT/cybersecurity di prima linea, rivela che le PMI sono colpite in modo particolarmente grave da questa carenza di competenze. (Sophos)
Su altri giornali
«Se vogliono possono attaccarti anche sfruttando i distributori di caffè tramite la rete Internet ad essi collegata». (Corriere della Sera)
Quanto è sicuro il sistema informatico nel nostro Paese? Nei giorni del polverone alzato dalla maxinchiesta milanese sul gigantesco mercato di informazioni personali e indagini ottenute in modo illecito attraverso l’hackeraggio (tra i nomi di spicco spiati diversi veneti) a chiederselo sono anche le aziende, i cui sistemi informatici subiscono, ormai quotidianamente, tentativi di intrusione a scopo di truffa. (Corriere della Sera)
Nulla di romanticamente piratesco, i reati informatici sono un business vero e proprio. Un’attività illegale in crescita (+23%) come certifica la relazione annuale della Procura di Venezia: nel 2023 sono stati 5.371 i processi per reati informatici di cui la stragrande maggioranza (3.566) si configura come frode informatica ma 1.651 come «accesso abusivo». (Corriere della Sera)
In un contesto di digitalizzazione accelerata dei processi produttivi, le imprese italiane devono affrontare nuove sfide e orientare le proprie strategie di investimento in tecnologie, capitale umano qualificato e sicurezza informatica. (Il Giornale delle PMI)
La maggior parte degli utenti, ancora oggi, non bada alla sicurezza informatica. Troppi pensano che sia una questione che non riguarda loro, peccato però che così le vittime continuano a crescere di numero e con esse anche il denaro rubato dai cybercriminali con maggiore facilità. (Telefonino.net)
A dirlo è il nuovo “Threat Intelligence Report” elaborato dall’Osservatorio Cybersecurity di Exprivia, che prende in considerazione 164 fonti aperte tra siti di aziende colpite, siti pubblici di interesse nazionale, agenzie di stampa online, blog e social media. (CorCom)