Genitori divorziati, il figlio «non può dormire con il papà fino ai 3 anni»: la sentenza della Cassazione conferma la Corte di Appello di Ancona

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Fino ai 3 anni i figli di coppie separate devono trascorrere le notti con la mamma, e non possono dormire a casa del papà. Lo stabilisce la Corte di Cassazione che in una sentenza afferma che «Fino al compimento dei tre anni, il minore dorme con la madre». Secondo i magistrati questa decisione tutela il primario interesse del minore che non ha compiuto i tre anni. Il caso La sentenza conferma la decisione della Corte di Appello di Ancona su un affidamento congiunto di due genitori divorziati. (corriereadriatico.it)

Ne parlano anche altri media

Il figlio neonato di una coppia separata può trascorrere alcune notti a casa del padre? No, secondo la Corte di Cassazione. Perché anche se c’è la bigenitorialità, nei primi tre anni di vita «serve una stabilità che segna tutta l’esistenza», spiega a Repubblica Daniele Novara, pedagogista italiano. (Open)

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza che segna un importante punto di svolta nella gestione dell’affidamento dei figli in caso di separazione dei genitori. La sentenza stabilisce che, fino al compimento del terzo anno di età, i bambini devono dormire nella casa della madre, respingendo il ricorso di un padre di Macerata che chiedeva l’affidamento congiunto del figlio neonato. (Orizzonte Scuola)

«Fino al compimento dei tre anni, il minore dorme con la madre». Tema da chiarire non da poco: il figlio di una coppia separata può trascorrere alcune notti alla settimana in casa del padre? I giudici hanno detto di no. (Corriere della Sera)

La ricerca scientifica cosa dice? «Mi pare che i giudici non siano aggiornati sulla infant research». (la Repubblica)

Ma in Italia l’affidamento congiunto è paritetico? E un papà ha gli stessi diritti della mamma? Scopriamolo insieme. Affidamento congiunto: la storia (Demografica | Adnkronos)

Un padre ha impugnato la sentenza della Corte d'Appello di Ancona, che gli impediva di avere i pernottamenti con il figlio «fino al terzo anno di età del bambino». Il papà, dispiaciuto, ha fatto ricorso in Cassazione per violazione del diritto/dovere alla bigenitorialità, ritenendo che le modalità di visita, così come predisposte, fossero pregiudizievoli per il figlio e poco rispettose della notevole distanza tra le case del papà e della mamma. (il Giornale)