Nei fondi europei la difficile eredità di Fitto: in Italia spesa ferma al 2,8%
L’eredità più difficile del dopo-Fitto, paradossalmente, è un effetto indiretto del Pnrr. Si tratta della necessità di accelerare la spesa dei fondi strutturali del ciclo 2021-2027, rallentata proprio dal fatto che la macchina amministrativa in questi anni si è fortemente concentrata sulla progettazione e l’attuazione del Pnrr trascurando l’altro fronte. I numeri, aggiornati al 31 agosto 2024, li fornisce la Ragioneria dello Stato nel consueto bollettino bimestrale sul monitoraggio delle politiche di coesione. (Il Sole 24 ORE)
Ne parlano anche altri media
«La sottoscrizione dell’accordo di programma tra la Presidente Meloni e il Presidente Emiliano è una notizia di importanza straordinaria per la Puglia e per Taranto. (tarantobuonasera.it)
L’accordo per lo Sviluppo e la Coesione del governo Italiano con la Regione Puglia, firmato venerdì. Arrivano in Puglia 4,6 miliardi di euro a cui si aggiungono 1, 7 miliardi del programma operativo complementare. (Studio 100)
Con la firma a Bari dell’Accordo di coesione tra la presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni, il ministro Raffaele Fitto e il presidente della Regione Michele Emiliano, sono stati sbloccati circa sei miliardi di euro di Fondi di Sviluppo e Coesione che saranno impiegati per lo sviluppo della Puglia sotto diversi aspetti. (TerlizziLive)
Solo a quel punto inizierà la marcia verso la spesa del nuovo ciclo, obiettivo impegnativo. Firmato il Patto di Coesione, per il trasferimento dei soldi la Regione Puglia dovrà attendere i primi sei mesi del 2025. (quotidianodipuglia.it)
La copertura finanziaria del tratto compreso tra Montesano Salentino e Santa Maria di Leuca (il primo lotto tra Maglie e Montesano è stato finanziato negli anni passati con 289 milioni) è giunto con la firma dell’Accordo di coesione tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, alla presenza del ministro e neo vicepresidente della Commissione Ue Raffaele Fitto. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
E tanti interventi soprattutto in materia di sanità e nel sociale, ma anche nell’ammodernamento degli acquedotti, nell’edilizia universitaria, nel settore dei rifiuti (è prevista la chiusura definitiva delle discariche) e nella realizzazione di infrastrutture e altre opere pubbliche in tut… (La Repubblica)