La sinistra senza leader sogna Enrico Berlinguer per dimenticare Elly Schlein

Il cinema di questi anni si nutre di nostalgia, il rimpianto per un mondo andato in frantumi, una sorta di paradiso perduto dove tutto sembrava più vero e bene o male si viveva tra persone perbene. Non è esattamente così, ma il tempo smussa i ricordi. Non è un caso, comunque, che la Mostra del Cinema di Roma si apra con La grande ambizione di Andrea Segre. È una immersione negli anni Settanta, un ritorno, ma questa volta a colori e non in bianco e nero. (il Giornale)

Se ne è parlato anche su altre testate

Ne ho parlato con Marco Pettenello (lo sceneggiatore del film), ci sembrava incredibile che il cinema italiano non avesse raccontato quella stagione politica portata avanti da un uomo votato da un terzo degli italiani che ha prodotto dei risultati molto importanti. (il manifesto)

Si apre nel segno di Berlinguer la Festa del cinema di Roma 2024, la diciannovesima, ma la politica c'entra poco, anzi pochissimo, su questo red carpet che festeggia davvero il cinema. C'è il cast di Berlinguer - La grande ambizione, diretto da Andrea Segre, con Elio Germano nei panni del segretario del Pci - «un grande onore e un grande peso», dice. (Vanity Fair Italia)

La via democratica al socialismo. La questione morale. L’eurocomunismo. (ComingSoon.it)

Berlinguer - La Grande Ambizione, Elio Germano racconta alla Festa del Cinema di Roma “la fatica quasi cristica di un rappresentante del popolo”

Germano: in "Berlinguer" anni critici che dialogano col presente 17 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

La grande ambizione di Andrea Segre, film che ha aperto la Festa del cinema di Roma (in sala il 31 ottobre) e racconta il segretario del più importante Partito comunista del mondo occidentale durante cinque anni fondamentali per la storia della Repubblica: dal 1973, l’attentato a Sof… (la Repubblica)

Il protagonista Elio Germano, il regista e lo sceneggiatore Marco Pettenello e il resto del cast artistico in conferenza stampa ci aiutano a comprendere le ragioni di un’opera lontanissima dagli standard contemporanei del biopic: «Abbiamo riflettuto sul fatto che il cinema italiano non avesse mai raccontato non solo Berlinguer, ma quel pezzo d’Italia, quel terzo di italiani che ha vissuto dentro e intorno al Partito Comunista Italiano, e con loro la figura di Berlinguer» inizia Andrea Segre (Best Movie)