Cina blocca l'export di gallio e germanio verso gli Stati Uniti

Cina blocca l'export di gallio e germanio verso gli Stati Uniti
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ECONOMIA

La Cina ha annunciato, con effetto immediato, il blocco delle esportazioni verso gli Stati Uniti di gallio, germanio, antimonio e materiali superduri, citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Questa decisione, comunicata dal Ministero del Commercio cinese, rappresenta una risposta diretta alle recenti misure adottate dall'amministrazione Biden per colpire l'industria cinese dei semiconduttori. I materiali in questione sono essenziali per la produzione di microprocessori, tecnologie delle energie rinnovabili e applicazioni di difesa, rendendo il divieto un'escalation significativa delle tensioni commerciali tra le due maggiori economie mondiali.

Il gallio e il germanio, in particolare, sono minerali a "duplice uso", utilizzati sia nel settore civile che in quello della difesa. La loro importanza strategica è tale che il blocco delle esportazioni potrebbe avere ripercussioni significative sull'industria tecnologica statunitense, che dipende in larga misura da questi materiali per la produzione di chip avanzati. Il Ministero del Commercio cinese ha sottolineato che la decisione è stata presa per salvaguardare la sicurezza e gli interessi nazionali, e che sarà accompagnata da una revisione più rigorosa dell'uso finale dei prodotti a duplice uso legati alla grafite, anch'essi destinati agli Stati Uniti.

Questa mossa arriva in un momento di crescente tensione tra Washington e Pechino, con entrambe le parti che adottano misure sempre più restrittive nei confronti delle rispettive industrie tecnologiche. Le nuove restrizioni cinesi seguono di poco l'annuncio di Washington di ulteriori sanzioni contro le aziende cinesi del settore dei semiconduttori, accusate di minacciare la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. La risposta di Pechino, dunque, non si è fatta attendere, e il blocco delle esportazioni di gallio e germanio rappresenta un ulteriore passo nella guerra commerciale in corso tra i due paesi.

Il divieto di esportazione di questi materiali critici potrebbe avere conseguenze di vasta portata, non solo per l'industria tecnologica statunitense, ma anche per le catene di approvvigionamento globali. Le aziende americane, infatti, potrebbero trovarsi costrette a cercare fornitori alternativi, con possibili aumenti dei costi e ritardi nella produzione.