Auto, i nuovi dazi Ue su veicoli elettrici cinesi: dal 17% al 35,5%
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Bruxelles, 29 ott. – La Commissione europea ha adottato, oggi a Bruxelles, il suo regolamento di esecuzione che impone dazi compensativi anti-sovvenzioni sulle importazioni di veicoli elettrici a batteria dalla Cina per un periodo di cinque anni. I nuovi dazi entreranno in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue.Le aliquote dei dazi, aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti, sono calibrate individualmente su ciascun produttore cinese che esporta verso l’Ue, in modo da compensare l’effetto delle sovvenzioni ricevute da quelle imprese, che danneggiano l’equa concorrenza con i produttori europei, come ha concluso l’indagine condotta dalla Commissione sulla filiera dei veicoli elettrici a batteria in Cina. (Agenzia askanews)
La notizia riportata su altri media
Anche se Bruxelles ha annunciato che continuerà a trattare con il governo di Pechino per raggiungere un accordo che scongiuri la guerra commerciale. La Commissione europea ha approvato in via definitiva i dazi sulle importazioni di auto dalla Cina. (Vaielettrico.it)
La Commissione Europea ha deciso di adottare una linea severa nei confronti delle auto elettriche importate dalla Cina, introducendo dazi significativi che entreranno in vigore a partire dal 31 ottobre 2024. (Giornale La Voce)
Pechino "non è d'accordo o non accetta" i nuovi dazi Ue sulle e - car made in China a chiusura delle indagini antisovvenzioni che hanno rimarcato criticità a carico delle case... (Virgilio)
Questo intervento mira a controbilanciare quello che è considerato un vantaggio non equo delle aziende cinesi, derivante da sostanziosi sussidi statali, che ha scatenato un acceso dibattito tra gli operatori europei del settore. (Nicola Porro)
SAIC: 35,3% BYD: 17,0% (Contropiano)
Pechino «adotterà tutte le misure necessarie per proteggere con fermezza i legittimi diritti e interessi delle sue aziende», pur prendendo atto che l'UE continuerà le «consultazioni con la Cina sul piano di impegno sui prezzi». (Corriere del Ticino)