Philippe Daverio: la sua cifra era lo stile inconfondibile, ancor più delle sue conoscenze
Ma in ogni caso stile e conoscenze, insieme, hanno fornito a molti lo stimolo per interessarsi al mondo dell’arte.
In una delle puntate migliori di Passpartout, la trasmissione andata in onda sui Rai 3 dal 2001 al 2011, Philippe Daverio ha esibito tutto il suo repertorio.
Di colleghi televisivi, considerate le numerose occasioni nelle quali Daverio ha partecipato a tante trasmissioni come ospite, oltre che da conduttore. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
Vittorio Sgarbi si sente l’ultimo dei critici d’arte pop dopo la scomparsa del quasi coetaneo Philippe Daverio. «Ho 68 anni, lui ne aveva 70, lo conoscevo da 40 e per me era come un fratello, talvolta un padre». (La Stampa)
Critico d’arte, gallerista, saggista, presentatore televisivo, Daverio nel 1993 fu scelto da Formentini come assessore alla Cultura del suo esecutivo di Palazzo Marino. Philippe non è stato solo un assessore della mia Giunta milanese, è stato soprattutto un mio amico. (IL GIORNO)
I critici (lo status di curatore non era ancora sancito) e gli storici dell’arte si dimostrarono più interessanti degli artisti dai quali avevano caso mai mutuato stravaganze comportamentali e guardaroba improbabili. (Il giornale dell'Arte)
I funerali si terranno in forma privata, a causa delle restrizioni legate al Covid, il giorno venerdì 4. (PRIMAPRESS) - MILANO - Si apre giovedì 3 settembre la camera ardente dello storico dell’arte e saggista Philippe Daverio (70) scomparso questa mattina mentre era ricoverato all’Istituto dei Tumori di Milano. (PrimaPress)
«Ormai ce l’avete – disse Daverio – E non è poi tanto orribile sebbene anche a me, messo lì, piaccia solo a metà. Palazzo Muratori è rimasto al suo posto anche se continuava a piacere a pochi, come l’ex sindaco Emilio Tognoli. (Prima Treviglio)
Da curatore di mostre e conduttore tv, con «Il filo della lana» Daverio era diventato l’«architetto» dell’evento e il coordinatore di un gruppo di 60 persone che erano in continuo fermento creativo. La nostra prima installazione vera e propria fu organizzata con lui a Milano, quando era assessore alla Cultura. (La Stampa)