Processo Askatasuna, cori e applausi in Aula alla lettura della sentenza
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Condanne per reati minori ma cade l'associazione a delinquere "perché il fatto non sussiste". È la decisione arrivata a Torino nel processo di primo grado con imputati 28 attivisti del centro sociale Askatasuna: a 16 di loro veniva contestata l'associazione a delinquere. Alla lettura della sentenza in Aula sono partiti i cori e gli applausi delle persone presenti., Applausi e slogan all'uscita del tribunale - All'uscita dal Palazzo di Giustizia di Torino, gli attivisti assolti sono stati accolti dai loro compagni con lunghi applausi e slogan. (Tgcom24)
Se ne è parlato anche su altri giornali
“Abbiamo sempre nutrito massimo rispetto per il lavoro della magistratura, ma la sentenza su Askatasuna non cambia il nostro convincimento riguardo la violenza, la quale, va sempre condannata. Askutasuna è un centro che va assolutamente chiuso per tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica della città di Torino (SIULP)
I medici dovrebbero andare a processo perché secondo noi a quella data c'erano conoscenze scientifiche tali da imporre un percorso diagnostico e terapeutico diverso da quello che è stato seguito". (Il Giornale d'Italia)
Il tribunale di Torino ha emesso la sentenza di primo grado nel maxi processo contro 28 attivisti del centro sociale Askatasuna. I giudici hanno assolto tutti gli imputati dall’accusa di associazione a delinquere, dichiarando che “il fatto non sussiste”. (Nicolaporro.it)
All'uscita dal Palazzo di Giustizia di Torino sono stati accolti dai loro compagni con lunghi applausi e slogan gli attivisti dell'Askatasuna assolti dall'accusa di associazione a delinquere, che erano imputati per una quindicina di azioni contro i cantieri del Tav in Valsusa e durante manifestazioni a Torino avvenute fra il 2019 e il 2021. (Tiscali Notizie)
Che siano al cantiere Tav in Valsusa o alle manifestazioni di protesta a vario titolo che si svolgono in città sistematicamente finite con… (La Stampa)
Il prossimo 10 aprile il giudice Carla Pastorini deciderà se rinviare a giudizio o prosciogliere i cinque medici dell’ospedale di Lavagna imputati per la morte di Camilla Canepa. Dall’autopsia era emerso che Camilla “non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco”. (Il Giornale d'Italia)