Ancora bavaglio turco, retate di arresti di giornalisti e oppositori

Con una serie di retate della polizia, in Turchia è stato sferrato un nuovo attacco a giornalisti e oppositori suscitando un acceso dibattito sulla libertà di stampa e sui diritti umani nel paese. Ma non nel nostro paese. Nella giornata di ieri, il ministro dell’Interno Ali Yerlikaya ha annunciato l’arresto di 231 persone, tra cui numerosi operatori dell’informazione e scrittori, un chiaro segnale della crescente repressione nei confronti di chi cerca di far sentire la propria voce nel panorama informativo turco (articolo21)

Ne parlano anche altri media

L’analisi Quegli Stati burattinai e incendiari nell’inferno di jihadisti senza padroni (La Stampa)

Pure gli ucraini stanchi del conflitto. Questo bagno di sangue deve finire (La Verità)

Mentre le bande jihadiste, accusate di avere legami con Ankara, avanzano verso Aleppo, in Turchia vengono sospesi nuovi sindaci e arrestati diversi politici e intellettuali. Nel solo mese di novembre, nel Paese sono stati sospesi sette sindaci dei partiti di opposizione Chp e Dem, l’ultimo quello di Bahçesaray, a Van. (il manifesto)

Gli atleti affrontano prove psicofisiche continue: favorire i processi di recupero. Il caso Bove

Nel Consiglio dei ministri lampo di ieri (15 minuti) è stato approvato il testo definitivo che ha visto sparire le misure sulla cybersicurezza inizialmente previste. Il cdm sostiene il colosso Web sulle nuove strutture per il cloud da 1,2 miliardi di euro. (La Verità)

L’ex capitano della Roma Fran... Intanto supporta Del Piero per la Figc.L’accusa è di non aver regolarmente versato l’Imposta sul valore aggiunto su un volume di affari di 1 milione di euro spalmato su quattro annualità. (La Verità)

Accanto a questi casi, per fortuna rari, ve ne sono altri meno gravi, che non mettono a rischio la vita, ma ugualmente importanti per la persona che li subisce perché allontanano dall'attività anche per un anno e spesso predispongono a frequenti ricadute nel corso del tempo. (L'HuffPost)