Fico Eataly World chiude e tenta un nuovo rilancio a primavera: cambiano nome e formula

Anche dopo la trasformazione del 2021 in “parco tematico” dell’agroalimentare italiano, Fico Eatalyworld di Bologna non ha ottenuto il successo sperato e si appresta a chiudere di nuovo i battenti (aperti per la prima volta nel 2017) per cambiare ancora pelle, con la riapertura prevista a primavera. Ad annunciarlo è stato il patron di Eataly Oscar Farinetti in diretta su Radio24. L’area, di proprietà del Comune di Bologna, che un tempo ospitava il mercato ortofrutticolo, riaprirà ad aprile, dopo quattro mesi di lavori, con un altro nome: Grand Tour Italia . (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altri media

L’annuncio di Oscar Farinetti di chiudere per almeno quattro mesi Fico per poi riaprire con un nuovo progetto e un nuovo nome (Grand Tour Italia) ha lasciato sorpresi e spiazzati molti addetti ai lavori e in particolare gli investitori del parco tematico bolognese, oltre che la politica locale. (Corriere Ortofrutticolo)

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BOLOGNA – Il parco Fico di Bologna chiude per quattro mesi e tornerà ad aprile “più bello di prima”. L’annuncio, arrivato ieri mattina per bocca dello stesso Oscar Farinetti, ha lasciato tutti spiazzati. (Dire)

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Ma che qualcosa non abbia funzionato, nel progetto Fico dell’imprenditore Oscar Farinetti, era emerso già negli ultimi anni: elevati costi di gestione, qualche scelta strategica non propriamente azzeccata, aspettative forse troppo alte e un diffuso scetticismo da parte di diversi addetti ai lavori. (Forbes Italia)

Davvero un periodaccio, questo, per Oscar Farinetti, costretto non solo a veder scendere le partecipazioni di famiglia in Eataly dal 58,1% al 22% del capitale per via dell’ingresso del fondo Investidustrial creato nel 1990 da Andrea Bonomi, (il nuovo investitore, poi, sembra aver già intrapreso decisioni importanti sulla linea commerciale da seguire nel tentativo di salvare il progetto), ma anche a dover dire addio alla propria Disneyland del cibo made in Italy, quel Fico inaugurato a fine 2017 che non ha mai sfondato, tanto da aver subito importanti modifiche in corso d’opera, mentre i soci, annotava qualche tempo fa il Sole 24 Ore, ripianavano perdite: 3 milioni nel 2019, 4,2 nel 2020. (Start Magazine)