Giappone, dichiarato innocente dopo 46 anni di braccio della morte
Roma, 26 set. – Iwao Hakamada ha 88 anni, 46 dei quali li ha trascorsi nel braccio della morte di una prigione giapponese, rischiando di essere portato ogni giorno, senza preavviso, nella sala delle impiccagioni. Era considerato l’uomo che più a lungo ha atteso l’esecuzione al mondo. “Era” perché da oggi può dirsi un uomo libero: un processo di revisione l’ha mandato infine assolto, mettendo in crisi il sistema giudiziario e la pratica della pena di morte nipponica (Agenzia askanews)
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Era il 1968. Quando di anni, però, ne ha ormai 88. (La Stampa)
In Giappone, il tribunale ha deciso oggi dopo 56 anni l'assoluzione di Iwao Hakamada, l'ex pugile professionista di 88 anni condannato a morte con l'accusa di quadruplice omicidio. Si conclude così uno dei casi giudiziari più controversi, in uno dei grandi Paesi industrializzati che pure applica, come negli Stati Uniti, la pena di morte. (Avvenire)
(Adnkronos) – A Cavallerizzo tutti sapevano che era necessario controllare e incanalare le acque che alimentavano la frana, ma l’incuria e le inadempienze delle istituzioni hanno “risvegliato il drago”. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)
Un paio di pantaloni sporchi di sangue in una vasca di miso e una confessione forzata contribuirono a mandare l'ex pugile Iwao Hakamada nel braccio della morte negli anni '60. Ora, quasi cinquant'anni dopo, il condannato a morte più longevo del mondo è stato dichiarato innocente. (Corriere della Sera)
Un verdetto più unico che raro arriva dalla Corte di Shizuoka, in Giappone, che ha assolto dalle accuse di aver commesso quattro omicidi nel 1966 Iwao Hakamada, un ex pugile di 88 anni condannato a morte che ha trascorso ben 56 anni in attesa che arrivasse il giorno del giudizio. (il Giornale)
In Giappone assolto a 88 anni, dopo 46 nel braccio della morte 26 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)