Libano, attacco hacker di Israele: fa esplodere i cercapersone di militanti Hezbollah. 70 feriti

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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Un attacco hacker è riuscito a far esplodere in simultanea i cercapersona di almeno una settantina di membri di Hezbollah in diverse zone del Libano, compresa Beirut. I feriti sarebbero almeno 70, secondo altre fonti invece sono centinaia i militanti del Partito di Dio feriti nella periferia sud della capitale libanese, nella valle della Bekaa, retrovia del movimento armato, e nel sud del Libano. Secondo le primissime ricostruzioni, l’attacco avrebbe attivato delle micro-esplosioni all’interno dei cercapersone dei combattenti del gruppo, riferiscono media libanesi, citando fonti anonime degli stessi Hezbollah. (Il Fatto Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Dal 9 settembre, in rapida successione, Israele ha sferrato una serie di attacchi alla catena logistica, di forniture militari e di comando di Hezbollah, prima con l’assalto di Masyaf, in Siria, al centro missilistico gestito d… (la Repubblica)

Oggi i cercapersone di Hezbollah sono esplosi causando 8 morti e 2.750 feriti. Il Libano è certo che dietro questo increscioso episodio ci sia la mano di Israele. Diverse le aree raggiunte dalle esplosioni, tra cui Beirut, nel sud del Libano e Damasco, in Siria. (Ultima Voce)

In inglese li chiamano pager o beeper: trattasi di quei piccoli dispositivi elettronici che comunemente ci vengono consegnati fuori da un ristorante, o da un locale, per avvisarci quando è arrivato il nostro turno per pagare o per entrare. (Avvenire)

Sky News Arabia cita fonti secondo cui l'attacco su larga scala con cercapersone in Libano è stato possibile perché l'agenzia di spionaggio del Mossad è entrata in possesso dei dispositivi di comunicazione di Hezbollah prima che venissero consegnati al gruppo terroristico. (Tuttosport)

I cercapersone che Hezbollah aveva ordinato all'azienda taiwanese Gold Apollo sarebbero stati manomessi prima di raggiungere il Libano, riporta il quotidiano americano. (Tiscali Notizie)

– Stefano Zanero, professore ordinario di “Computer Security” e “Digital Forensics and Cybercrime” al Politecnico di Milano, crede all’ipotesi di un attacco hacker o di un malware per surriscaldare i pager (cercapersone ndr) di Hezbollah e farli esplodere? "L’ipotesi di un hackeraggio del server che poi manda un comando ai sigoli pager per farli surriscaldare e farne esplodere le batterie, così come l’ipotesi di una manomissione del pager per inserirvi un malware non mi convincono per nulla. (QUOTIDIANO NAZIONALE)