L’inchiesta sui dossier inguaia i vertici Eni: spioni e «israeliani» al servizio del colosso
Un’inchiesta si allarga e svela trame degne di una spy story firmata da le Carrè. Come ad esempio l’incontro tra gli hacker spioni al servizio del potere di via Pattari 6 e gli israeliani per discutere di Eni, «cliente», peraltro, della stessa squadra finita sotto i riflettori della procura antimafia di Milano. Nel mirino dei magistrati, infatti, è finito anche Stefano Speroni, il potente capo degli affari legali di Eni: l’accusa è di concorso in accesso abusivo a sistema informatico. (Domani)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Quando la fabbrica dei dossier guidata dall’ex super poliziotto Carmine Gallo si muove, dà la sensazione di poter arrivare quasi dappertutto. Le ricerche per conto di clienti privati si spingono fino al profondo Sud: l’obiettivo è un uomo nato in Germania e originario della provincia di Reggio Calabria. (LaC news24)
Ma quanto costavano al cliente queste ricerche? (Fanpage.it)
E c'è un particolare che non può sfuggire: stando a quanto riferito dal Corriere della Sera, il tutto sarebbe avvenuto 11 giorni dopo la notte olimpica di Tokyo in cui l'atleta italiano ottenne lo storico oro nei 100 metri. (il Giornale)
E con l’entrata a regime della piattaforma Beyond, l’aggregatore creato dal tecnico informatico Samuele Calamucci, i soci puntavano al salto di qualità della presunta attività di dossieraggio. Ma c’era un problema: «La schermatura dei loro affari», annotano i carabinieri del Nucleo operativo di Varese nell’informativa agli atti dell’inchiesta sull’esfiltrazione illegale di dati e vendita di report. (ilmessaggero.it)
Come emerge dalle carte dell'indagine della Procura di Milano, che ha indagato a vario titolo 51 persone, tra cui Gallo e Pazzali, per attività illecite riconducibili al business di Equalize, tra cui accessi abusivi a database, la società milanese, con sede nella centralissima via Pattari, aveva clienti di primo piano. (WIRED Italia)
La portata di quanto acquisito con le attività tecniche poste in essere "è vastissima ed il materiale è ingente, soverchiante, per mole e contenuti", si legge in un'informativa del Nucleo investigativo dei carabinieri di Varese allegata agli atti dell'inchiesta che ha portato a quattro arresti (domiciliari) e a indagare una sessantina di persone. (RaiNews)