I medici di famiglia non vogliono diventare dipendenti del Ssn

I medici di famiglia non vogliono diventare dipendenti del Ssn

Undefined Potrebbe arrivare presto in Consiglio dei ministri la bozza di riforma della medicina territoriale, che il ministro della Salute, Orazio Schillaci, sta elaborando con i tecnici del ministero, tenendo conto anche delle indicazioni che vengono dai presidenti delle Regioni. Se l’esperienza della pandemia di Covid-19 ha messo in evidenza carenze e disomogeneità, in realtà da tempo si discute di riforma della medicina territoriale, visto che la legge Balduzzi (2012) non è stata completamente attuata. (Avvenire)

Ne parlano anche altri giornali

Riforma dei medici di famiglia. Scotti (Fimmg): “Non serve, c’è già stata. Difficile parlare di Casa della comunità, perché non ne è chiara la funzione” 07 MAR (Quotidiano Sanità)

L’85% vuole l’autonomia professionale, oltre l’80% considera l’autonomia organizzativa positiva e molto positiva mentre l’88% opta per il rapporto in convenzione. Sono questi i principali esiti dello studio condotto dal centro studi “Maccacaro” di Lamezia Terme su un terzo degli iscritti della Federazione dei Medici Territoriali (FMT). (LaC news24)

La giornata di studi è stata organizzata nell’ambito delle attività del Centro di ricerca “Laboratorio di Storia Giuridica ed Economica”, diretto dal Prof. Antonino Mantineo, e si terrà alle ore 11 nel Dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Sociologia. (Corriere di Lamezia)

Case di comunità, il nodo personale. La riforma del Governo per portarci i medici di base
Case di comunità, il nodo personale. La riforma del Governo per portarci i medici di base

Da diversi anni si sta parlando delle criticità con cui sta facendo i conti la medicina del territorio, che costituisce il livello di assistenza più vicino alla cittadinanza e ha un ruolo strategico soprattutto per i pazienti fragili. (BergamoNews.it)

L'Union Valdôtaine boccia la proposta di cambiare il contratto dei medici di medicina generale da convenzionati a dipendenti del Servizio sanitario. Il mouvement ritiene l'intervento di riforma «non necessario e addirittura dannoso per la nostra regione, sia per la sua conformazione territoriale che per l’impossibilità, in tal caso, di formare i medici di medicina generale nel nostro territorio, non garantirebbe inoltre ai pazienti la libertà di scelta del medico curante, la prossimità delle cure primarie ed un rapporto duraturo e fiduciario tra medico e paziente». (Aosta Oggi)

La proposta di passare dal rapporto di convenzione a quello di dipendenza per i medici di base - con l’obiettivo primario di garantirne la presenza di queste figure nelle Case di comunità e negli altri servizi territoriali - ha scatenato un putiferio, con i diretti interessati scesi sul piede di guerra. (corriereadriatico.it)