Grillo butta nella monnezza il Movimento del Mago di Oz…
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Grillo butta nella monnezza il Movimento del Mago di Oz… Beppe Grillo, con “un buco nello stomaco” annunciato da casa sua, non ha retto alla liquidazione fatta da Giuseppe Conte dei rapporti con lui come una questione “marginale”, comprensiva del sostanziale licenziamento da consulente a 300 mila euro annui. E in un video diffuso dal blog personale lo ha accusato di avere fatto ormai “evaporare” il MoVimento 5 Stelle, che “non c’è più”. (Start Magazine)
Ne parlano anche altri media
Di Giovanni Ceriani Rompendo con Grillo, Conte evita la evaporazione del fenomeno grillino in un populismo astratto, metafisico ed indifferenziato (cioè inutile), e di contro lo curva ostinatamente e più efficacemente in senso populista-progressista, ovvero schierato dalla parte debole della società. (Il Fatto Quotidiano)
Ma in politica il grillismo c’è entrato di straforo e per via del fatto che un certo comico genovese, Giuseppe Piero Grillo, in arte Giùse, poi Beppe, s’era appassionato di recital di satir… (la Repubblica)
Beppe Grillo non molla. È di ieri l’ultimo post, sibillino ("anche persone che pensiamo siano vere, sono false", la frase di chiusura) dove appare chiara la volontà di non uscire di scena e riprendersi la sua creatura politica. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato, parlamentare M5s. Vorrei partire da una ricercatrice che aveva il sogno di portare in Parlamento la voce dei giovani di questo Paese che volevano veder riconosciuto il merito e fare carriera per le loro competenze, senza dover essere costretti a emigrare per aspirare a un lavoro dignitoso. (L'HuffPost)
In un certo senso, è successo a Grillo quello che s'era già visto con Umberto Bossi: l'uno e l'altro sono riusciti a creare un movimento politico di successo, ma alla fine entrambi sono stati messi da parte (il Giornale)
Mentre la partita delle Regionali d'autunno continua, col centrodestra che ha messo in cassaforte l'1 a 0 in Liguria, il litigioso campo largo, rinominatosi «alleanza progressista», già guarda alle elezioni campane del 2025. (ilmessaggero.it)