L'intelligence russa avrebbe provato a installare telecamere sui taxi di Milano: cosa voleva scoprire
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L'intelligence russa avrebbe provato, tramite due cittadini italiani, a installare telecamere sui taxi di Milano per mappare, all'insaputa dei tassisti, alcune vie della città. Il piano però non sarebbe andato a buon fine. (Fanpage.it)
Ne parlano anche altri media
Dura più di un anno il legame tra un imprenditore monzese, indagato per corruzione con l'aggravante di terrorismo ed eversione, e un uomo del servizio dell'intelligence russo Fsb (non identificato), in particolare dal marzo del 2023 al maggio del 2024, quando si consuma parte della guerra, ancora in corso, tra Russia e Ucraina. (Civonline)
Si sta allargando la portata del caso di spionaggio che vede due imprenditori lombardi di 34 e 60 anni indagati per aver collaborato con l’intelligente russa allo scopo di fornire agli agenti di Vladimir Putin informazioni sensibili e appoggio logistico a Milano e Roma. (IL GIORNO)
A partire dai primi mesi del 2023, due uomini si sarebbero fatti promotori di una collaborazione con i servizi di intelligence russi per fornire informazioni di natura sensibile, come la mappatura dei sistemi di video sorveglianza delle città di Milano e Roma Avrebbero venduto informazioni "sensibili" agli 007 della Federazione Russa. (Euronews Italiano)
Un inquietante caso di spionaggio internazionale ha coinvolto l'Italia, con l’ombra della Russia che si allunga su operazioni clandestine per ottenere informazioni strategiche attraverso canali digitali. (Inside Over)
Hanno posizionato di nascosto telecamere su alcuni taxi e utilizzato droni per mappare aree specifiche di Milano. L’accusa per due uomini, di cui non è nota l’identità, è di corruzione del cittadino da parte dello straniero ed è arrivata al termine delle indagini condotte dal Ros di Milano, in collaborazione con la Sezione criptovalute del comando carabinieri Antifalsificazione monetaria di Roma. (StartupItalia)
Con la moglie in Transnistria e le sue convinzioni filorusse, P.S. ha spiegato la contrarietà alle politiche occidentali e da lì a poco, su Telegram, è stato adescato «dal servizio russo o da una sua entità di copertura». (La Stampa)