Vertice ONU sulla plastica a Busan, nessun accordo raggiunto
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Il vertice delle Nazioni Unite tenutosi a Busan, in Corea del Sud, per discutere un trattato globale contro l'inquinamento da plastica, si è concluso senza un accordo. La quinta sessione del Comitato Intergovernativo di Negoziazione per un Trattato sull'Inquinamento Plastico (INC-5), iniziata il 25 novembre, ha visto la partecipazione di rappresentanti di oltre 170 Paesi, i quali hanno cercato di trovare una soluzione per ridurre l'inquinamento da plastica che invade gli oceani, il suolo e si infiltra nel corpo umano.
Nonostante le aspettative, i colloqui si sono interrotti domenica sera, senza che si giungesse a un trattato vincolante. Un piccolo, ma influente, gruppo di grandi Paesi produttori di petrolio, tra cui i leader dell'alleanza OPEC+ – Arabia Saudita e Russia – ha bloccato il vertice, opponendosi alla limitazione della produzione e dell'uso della plastica. Questo gruppo ha esercitato una forte pressione, impedendo di fatto l'adozione di normative che avrebbero potuto ridurre significativamente l'inquinamento da plastica a livello globale.
Il fallimento dei negoziati rappresenta un duro colpo per gli ambientalisti e per tutti coloro che speravano in un accordo epocale per affrontare la crisi globale dell'inquinamento da plastica. La mancata adozione di un trattato vincolante lascia irrisolti molti dei problemi legati alla produzione e all'uso della plastica, che continuano a rappresentare una minaccia per l'ambiente e la salute umana.
Durante la settimana di negoziati, i delegati hanno discusso varie proposte, tra cui la riduzione della produzione di plastica, l'incremento del riciclo e l'adozione di materiali alternativi. Tuttavia, le divergenze tra i Paesi produttori di petrolio e gli altri partecipanti hanno impedito di raggiungere un consenso.