Israele lancia volantini con il volto di Sinwar su Gaza: "Hamas non governerà più"

Aerei israeliani hanno lanciato volantini sul sud della Striscia di Gaza che mostravano una foto del corpo del capo militare di Hamas, Yahya Sinwar, accompagnata dal messaggio "Hamas non governerà più Gaza", una delle frasi più usate dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riferiscono i media israeliani, secondo (Secolo d'Italia)

La notizia riportata su altri giornali

Nella notte fra il 17 e il 18 ottobre, le Idf (le forze armate di Tel Aviv) hanno diffuso un filmato girato da un drone di appena 48 secondi: si vede l'esterno di questa casa dalla facciata color tufo, le finestre e i muri sfondati, attraverso cui s'infila il drone. (Italia Oggi)

Dalle «bimbe di Sinwar» a orfani e vedove di Sinwar. Non c'è bisogno di andare in Iran per trovare chi piange la morte del macellaio di Gaza, artefice degli attacchi del 7 ottobre e inventore della rete di tunnel e bunker architettati contro Israele (il Giornale)

È questa la convinzione più diffusa tra le cancellerie occidentali che fin da subito non hanno mancato di far sentire le loro pressioni su Israele. Ma se indubbiamente l’uscita di scena di Sinwar, considerato da tutti il principale ostacolo, potrebbe far ripartire i negoziati, sul campo restano molti altri macigni da rimuovere. (ilmessaggero.it)

Sinwar, Hamas non si è indebolito e conferma linea

Hamas, i pasdaran iraniani, le milizie sciite: tutto il cosiddetto Asse della Resistenza anti-israeliana sta tentando di rendere la fine di Yahya Siwar qualcosa di diverso da ciò che è. BEIRUT — Si aggrappano al morto per apparire più vivi. (la Repubblica)

Il Consiglio della Shura di Hamas deciderà anche sulla base delle indicazioni di Teheran, principale alleato del movimento nella lotta contro Israele ma anche del Qatar, il Paese del Golfo nel quale risiedono tutti i principali candidati alla successione di Sinwar. (il Giornale)

Tutto ciò aggirando la possibilità di un cessate il fuoco a Gaza e della liberazione degli ostaggi sulla base di uno scambio di prigionieri. Per un anno non c’è stato nulla che preoccupasse di più Benyamin Netanyahu dell’eliminazione di Yahya Sinwar. (il manifesto)