Chi è il padre di Tamberi: il salto in alto, l’Olimpiade di Mosca, i consigli e il litigio
“Non avere un rapporto con mio padre è il fallimento più grande della mia vita". Intervistato da Francesca Fagnani a Belve, Gianmarco Tamberi è tornato sul grande buco nero della sua vita, il rapporto con suo padre Marco, con cui Gimbo non parla più da più due anni: la rottura tra loro arrivò dopo l’oro olimpico di Tokyo nel 2021, in seguito alle tante liti che avevano minato il loro rapporto privato e professionale. (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
È stata la prima intervista della serata, Gimbo oltre a parlare della sua vita — sportiva — ha affrontato ancora una volta il tema del rapporto difficile con il papà Marco. La domanda di rito a inizio intervista «Che belva ti senti?», Tamberi ha risposto così: «Un puma, è un animale che mi affascina. (Corriere della Sera)
In un post sui social poi cancellato, Marco Tamberi si è lasciato andare a uno sfogo doloroso: “Tuo figlio, dopo che ti sei giocato tutto, ma proprio tutto per lui, ti mette in mezzo a una strada da un giorno all'altro trattandoti come una pezza da piedi. (Tiscali)
Conosciuto per i suoi trionfi internazionali, Gianmarco Tamberi è tra gli atleti italiani più celebri e amati. Il campione di salto in alto ha raggiunto l’apice in tutte le principali competizioni: è stato campione olimpico, mondiale ed europeo. (Radio Deejay)
La confessione che non ti aspetti da un campionissimo osannato dalle folle, ammirato, benvoluto e invidiato: "Saltare un’asticella non è così bello. Quello che faccio non mi piace". (il Resto del Carlino)
“I punti bassi nel nostro rapporto sono stati veramente tanti e questo è il motivo per cui una relazione si deteriora a tal punto che diventa complicato metterci delle pezze”, ha ammesso Tamberi riguardo a colui che è stato suo allenatore fino a due anni fa, ovvero il padre. (Il Fatto Quotidiano)
"Mi sono sentito tradito da mio padre e a questa cosa penso ogni giorno”. il campione olimpico ha raccontato il complesso rapporto con il padre definito "orrendo". (la Repubblica)