Zuppi, lo Ius Scholae è uno strumento di inclusione
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"Quando un problema umanitario e per certi versi tecnico diventa un problema di scontro politico non si capisce più chi ha ragione e chi no". Lo dice il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, in un'intervista ad Avvenire che uscirà domani e della quale è stata diffusa un'anticipazione. "Il cosiddetto Ius Scholae, costituisce uno strumento importante di inclusione delle persone ed è un 'tema di cultura'", è "una istanza da tempo ribadita dalla Cei. (Il Messaggero Veneto)
La notizia riportata su altre testate
Non possiamo regalare il voto dei nuovi italiani alla sinistra". E prima di presentare la proposta in Parlamento lo presenterò alla maggioranza, perché un centrodestra moderno deve porsi questo problema. (La Provincia di Cremona e Crema)
Secondo il sondaggio oltre il 42% sarebbe d’accordo ad ampliare le norme che attualmente regolano la possibilità di diventare a tutti gli effetti cittadini del nostro paese. Mentre il 32% invece sarebbe contrario a rivedere la legislazione in atto. (Open)
È quanto emerge da un sondaggio Dire-Tecnè con interviste effettuate tra il 4 e 5 luglio. Contrari il 26% degli intervistati, non sa il 16%. (altovicentinonline.it)
Noi abbiamo bisogno di nuovi italiani, perché siamo un Paese vecchio che non potrà pagare né pensioni né sanità se non attirà nuovi cittadini. "Tutta l'estate si è parlato di Ius scholae: chi è nato in Italia e ha frequentato due cicli scolastici deve poter diventare italiano. (Corriere TV)
Sia che si tratti di “colleghi” degli oltre 900mila alunni che attualmente frequentano le nostre classi - e che rappresentano più del 10% degli iscritti totali - sia che si tratti di adulti che vivono a stretto contatto col mondo dell’istruzione, circa 8 su 10 appoggiano la riforma. (L'HuffPost)