Exhaustion gap, perché c’è un divario di sfinimento tra uomini e donne
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L'espressione "exhaustion gap" trae origine dall'analisi tecnica dei mercati finanziari e delinea, come si evince dalla sua traduzione, una "discrepanza di stanchezza" che interessa le donne e gli uomini, colpendo maggiormente le prime. Vediamo di che cosa si tratta nello specifico. Questa disparità si chiama exhaustion gap e designa quel “divario di esaurimento” che sussiste tra gli uomini e le donne. (Roba da Donne)
Ne parlano anche altre testate
I contenuti della Relazione annuale dell’Inps: l’allarme sul sistema a rischio squilibrio, il focus sugli under 30 che lavorano e guadagnano meno. Nel complesso la spesa resta elevata per troppe uscite anticipate e anche per la generosità degli assegni. (FIRSTonline)
«Nonostante l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sia a 67 anni, il livello più alto nell’Unione europea, l’età effettiva di pensionamento è ancora relativamente bassa (64,2), a causa dell’esistenza di numerosi canali di uscita anticipata dal mercato del lavoro». (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)
È questa la sintesi di quello che emerge anche quest’anno dal tradizionale Rapporto Inps presentato oggi nelle sede dell’Eur alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Pensioni più basse del 35 per cento Al 31 dicembre 2023 i pensionati sono circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A fine dicembre in Italia si contavano circa 16,2 milioni di pensionati, di cui 7,8 milioni uomini e 8,4 milioni donne, con un importo lordo complessivo delle pensioni erogate pari a 347 miliardi di euro. (Finanza.com)
Con un’Italia sempre più vecchia e un calo costante delle nascite, quanto a lungo il nostro sistema pensionistico sarà in grado di reggere? Lo scorso rapporto dell’Inps ha lanciato l’allarme: il calo della natalità e l’invecchiamento della popolazione, non compensati dall’immigrazione, stanno generando uno squilibrio tra contribuenti e pensionati. (Informazione Scuola)
Dal XXIII rapporto annuale presentato ieri dall’Inps emerge con chiarezza, infatti, come anche nell’assistenza previdenziale l’Italia registra un divario territoriale profondo, con un Nord dove le pensioni sono più cospicue e un Sud dove la maggior parte della spesa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale è concentrata in servizi assistenziali o di sostegno al reddito. (Corriere della Sera)